A cura della Redazione
Dopo l’Ascom è la volta della Confesercenti (la prima per numero d’iscritti). L´associazione dei commercianti critica il programma degli eventi natalizi organizzati dall’amministrazione comunale di Pompei. “Il Natale è vicino e la nostra città è solo in parte addobbata in centro - ha dichiarato il presidente Fabio Miele -. Inoltre, come al solito, l’amministrazione comunale si è dimenticata delle periferie”. Ha concluso, smentendo nel contempo le "dicerie messe in giro per motivi politici perché si vuole distruggere quella che oggi, sul territorio, è la prima associazione di categoria”. Miele ha fatto esplicito riferimento ad articoli apparsi sulla stampa locale dove é stato pubblicizzato il progetto natalizio “Aspettando il Natale” consistente nella realizzazione di mercatini di Natale collegati ad una serie di eventi e spettacoli. Il progetto non è andato a buon fine ed ora Confesercenti si rammarica che un’istanza presentata in agosto abbia avuto la risposta ufficiale dell’esecutivo del comune solo il 13 ottobre. “Forse l’amministrazione comunale, impegnata in altri progetti, come ad esempio l’inutile e deludente Festa della Città di Pompei, ha ritenuto giusto snobbare un’iniziativa fortemente voluta da molti commercianti, che tra l’altro vantava l’adesione di alcuni dei più famosi artigiani di San Gregorio Armeno”. Questa é l´accusa al vetriolo di Confesercenti nei confronti dell’amministrazione comunale di Pompei, in un recente comunicato. In esso l’associazione ha tenuto anche a precisare la totale sua estraneità rispetto ad una vicenda incresciosa che ha avuto come protagonista un sedicente organizzatore di eventi che avrebbe richiesto contributi economici agli esercenti di Pompei asserendo di essere l’organizzatore di una fiera di prodotti gastronomici campani, che avrebbe preo parte al mercatino di “Aspettando il Natale”. Miele ha spiegato che questa persona avrebbe utilizzato, senza autorizzazione, la sigla di Confesercenti nelle richieste di denaro per cui la sua organizzazione si è sentita costretta a querelarla. MARIO CARDONE