A cura della Redazione
Più verde nei comuni vesuviani della zona rossa e rilancio dell’economia: è quanto garantisce, da oggi in poi, l’emendamento presentato ieri in consiglio regionale da Paola Raia (foto), nell’ambito del DDL sul cosiddetto “piano casa”. La Legge Regionale n. 21 del 10-12-2003, ovvero le Norme urbanistiche per i comuni rientranti nelle zone a rischio vulcanico dell´area vesuviana (B.U.R. Campania n. 59 del 15-12-2003), vieta infatti da ormai sette anni l’ incremento volumetrico di edilizia residenziale in ben diciotto comuni della zona rossa , quella cioè ritenuta a maggiore rischio in caso di eruzione del Vesuvio. A seguito di questo emendamento invece il proprietario di un immobile a destinazione abitativa allocato in uno dei comuni in questione ed in particolare nei centri a maggiore densità abitativa avrà la possibilità di abbattere il suddetto immobile e costruire di contro un nuovo immobile della stessa volumetria in una diversa zona dello stesso Comune coerente con le previsioni urbanistiche vigenti. Il nuovo immobile dovrà però essere destinato per metà ad uso residenziale e per la restante metà ad un uso diverso da quello residenziale, fermo restando che il cittadino in questione conserverà la proprietà del suolo dove insisteva l’immobile abbattuto che, a questo punto, sarà trasformato in una zona verde regalando quindi alla collettività dei giardini, aiuole o addirittura parchi in pieno centro invece del cemento. “Sono molto soddisfatta – ha commentato il consigliere regionale Paola Raia – perché grazie a questo emendamento abbiamo ottenuto un duplice risultato: quello di agevolare la realizzazione di spazi verdi nei centri abitativi fin troppo devastati dal cemento e quello di rilanciare, al tempo stesso, l’economia attraverso la realizzazione di immobili con impianti tecnologici che consentono un’autonomia energetica”. COMUNICATO STAMPA