A cura della Redazione
Il risultato del processo mediatico al ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, ed ai suoi diretti collaboratori, dopo il crollo della palestra dei gladiatori negli scavi archeologici di Pompei, ha sortito l’effetto di fermare ogni iniziativa in corso, nell’attesa di nuovi orientamenti del vertice di governo che sono ben lontani dall’essere configurati, come dimostra la cancellazione dell’emendamento che riguarda Pompei dal decreto milleproroghe. Sia sul fronte dell’organizzazione interna della Sanp (Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei), che sul versante del restauro e della valorizzazione turistica del famoso sito archeologico vesuviano, manca ogni forma di novità dall’inizio del 2011, data dell’insediamento della soprintendente archeologa Teresa Cinquantaquattro. I sindacati interni, che avevano puntato sul superamento della precarietà di direzione della Sanp al fine di dare il via ad un processo virtuoso riguardante Pompei, si sono dovuti ricredere. La Cinquantaquattro, nel corso del recente tavolo con i sindacati, è stata costretta ad ammettere di essere ferma, nell’attesa di direttive del Mibac al fine di prefigurare una serie di iniziative che riguardano il personale. Dalla recente unificazione delle due soprintendenze (Napoli e Pompei) non ne è seguito un corrispondente assetto organizzativo interno. In seguito, è stato prospettato il ritorno all’autonomia dei siti archeologici vesuviani e la costituzione di una fondazione (con il concorso del capitale privato) per la gestione degli scavi di Pompei. Propositi che sono svaniti come nebbia al sole dal momento che il suo più forte sostenitore (il secondo commissario governativo all’emergenza degli scavi archeologici di Pompei, Marcello Fiori) ha lasciato la poltrona di direttore generale nel Ministero dei Beni Culturali per tornare alla Protezione Civile. Al momento si va avanti a vista, vale a dire senza strategie e senza prospettive. Non si sa bene quali sono i nuovi programmi in tema di restauro, tantomeno sono state programmate iniziative di valorizzazione turistica. Alla Bit sono state riproposte agli operatori turistici internalionali le stesse iniziative messe in campo nell’anno precedente. MARIO CARDONE