A cura della Redazione
L’iniziativa del sindaco Claudio D’Alessio di scrivere al prefetto di Napoli per dichiarare la disponibilità del Comune ad accogliere a Pompei un certo numero di rifugiati politici, sbarcati recentemente a Lampedusa, ha fatto discutere la gente che si è subito divisa tra il partito dell’accoglienza e quello degli indisponibili. Tra i primi a manifestare sostegno al sindaco, per quanto riguarda la sua iniziativa politica di solidarietà che non è stata imitata dai suoi colleghi delle regioni del Nord, è l’assessore al comparto sociale e giovanile, Ferdinando Uliano (foto), titolare delle deleghe all’immigrazione. “Profugo è chi è costretto da tragedie di varia natura ad abbandonare la propria terra ed a fuggire altrove per sopravvivere - ha dichiarato l’amministratore del Partito Democratico che ha dato una svolta importante (prima come consigliere comunale, attualmente quale assessore) al sociale nella sua città -. Stanno arrivando in Italia tantissimi uomini, donne e bambini africani. E’ nostro dovere da popolo cristiano accoglierli. Spesso sono dei superstiti, che hanno perso anche i familiari. Desiderano una sola cosa: tornare un giorno a casa, ma per ora sono stati costretti all’espatrio”. Ha argomentato il volitivo collaboratore del primo cittadino di Pompei, che ha spiegato che la comunità pompeiana ha il dovere di dare solidarietà ai fratelli stranieri. “Uniamoci ed apriamo le nostre città per sorreggere chi oggi ne ha bisogno. La città di Pompei attraverso il suo Sindaco si è resa disponibile, attendiamo che lo faccia anche la chiesa”. Ha concluso Uliano, che è l’amministratore della giunta D’Alessio che già in passato si è distinto per aver avviato significative iniziative di solidarietà verso i cittadini extracomunitari. MARIO CARDONE