A cura della Redazione
E’ in fase di perfezionamento il passaggio di consegne alla Protezione Civile di Pompei. Romeo Spera, storico fondatore del Nucleo comunale, passa la mano a Ferdinando Cataldo, funzionario vincitore di concorso che già si è fatto apprezzare per professionalità nei precedenti incarichi: servizio legale e anagrafe. Spera (come il successore Cataldo) si è formato nei vigili urbani, per cui mantiene il grado di maggiore in attesa di quello superiore che potrebbe essergli attribuito prima del pensionamento, previsto tra qualche mese. Al momento i due funzionari si affiancano alla direzione del comparto di pronto intervento municipale, che è dotato di mezzi adeguati ma che ha in organico solo due unità lavorative, anche se si avvale della collaborazione della squadra di volontari (una decina di giovani motivati) animati da spirito di servizio. Una delle prime iniziative di Cataldo è stata, perciò, quella di chiedere la stipula dell’assicurazione contro rischi da incidenti sul servizio e responsabilità civile al fine di potenziarne il contributo. Altra attività recente (a cui hanno partecipato entrambi i funzionari) è la costituzione con i Comuni limitrofi di una Protezione Civile integrata a livello vesuviano, il cui scopo principale é di raccordare le iniziative cautelative contro il rischio Vesuvio. La Protezione Civile di Pompei, nata originariamente da una costola della Polizia Municipale, si è distinta durante gli ultimi anni per l’assistenza a favore dei ceti deboli della popolazione (diversamente abili, malati, anziani ed ospiti della Cosa di riposo "Borrelli") e per il raccordo della forze esterne al territorio (come i vigili del fuoco) per gli interventi contro calamità naturali che negli anni hanno messo a rischio la salute e il patrimonio della popolazione. Un particolare merito ascritto al corpo guidato da Spera (che in questo periodo sta passando i segreti del mestiere al motivato funzionario Cataldo) è stato quello di garantire l’approvvigionamento idrico della popolazione durante le recenti crisi, dovute alla sospensione del servizio di erogazione del prezioso liquido da parte della società Gori a causa di una logora tubatura marcia della rete idrica vesuviana. MARIO CARDONE