A cura della Redazione
Mai visto un D’Alessio simile. Il primo cittadino di Pompei, tante volte accusato di trascurare la funzione pubblica per un eccessivo attaccamento all’immagine politica, nell’ultimo consiglio comunale non si è contenuto, com’è sua abitudine, nei limiti della prudenza. Si è lasciato andare apertamente, nel discorso di sostegno alla delibera che reclama nei confronti della Regione Campania l’importanza vitale dell’interramento del tratto Torre Annunziata–Scafati della Circumvesuviana. Ha usato parole di condanna contro il disinteresse (per lo meno apparente) dei suoi concittadini, che nell’ultima tornata elettorale gli hanno confermato la fascia tricolore con la percentuale del 65% dei suffragi. I pompeiani hanno disertato in massa le due assisi comunali (la prima con molte presenze di rilievo della politica regionale) palesando scarso attaccamento ai movimenti locali. D’Alessio è rimasto amareggiato dal fatto che la battaglia politica per l’eliminazione di passaggi a livello nel settore nord di Pompei è stata ignorata dalla maggioranza dei suoi compaesani. Al contrario, tale iniziativa è stata condivisa dall’intero consiglio comunale, specialmente dal "suo" Ciro Serrapica (che a quanto si dice si è dato da fare per strappare all’assessore regionale ai Trasporti uno straccio d’impegno). Alla fine, D’Alessio non si è fatto pregare: nel suo discorso a sostegno all’opera d’interramento di un tratto della linea ferroviaria locale, con eliminazione delle barriere di attraversamento, ha stigmatizzato l’assenza di concittadini. Più specificatamente si è rivolto ai residenti di via Nolana, maggiormente condizionati dal traffico causato dai passaggi a livello. I residenti di quell’area, a dire del sindaco, si sono assentati. Invece avrebbero dovuto partecipare in corteo ai consigli comunali che hanno trattato il problema "interramento rete ferroviaria" per far sentire forte a chi di dovere (Consiglio Regionale) il peso di una rivendicazione urgente. Resta il fatto che alle ultime elezioni regionali il corpo elettorale pompeiano ha votato compatto per un cambio di registro nel governo della Regione. Non si capisce, quindi, perché dovrebbe rammaricarsi se con il cambio degli uomini di comando sono cambiate anche le strategie, per cui l’interramento rischia di essere cancellato dall’agenda di Caldoro. MARIO CARDONE