A cura della Redazione
Riceviamo e pubblichiamo: Egr. direttore, leggo le "rassicurazioni" del sindaco Langella e non mi sento per nulla rassicurato. E´ passato un anno dagli scontri della rotonda e ancora si pensa di "rassicurare " i cittadini dicendo che non c´è emergenza o agitando il fazzoletto rosso della Cava Vitiello per distrarre l´attenzione da ciò che sta avvenendo. Il dato di fatto è che nella Sari si sversa e si continuerà a sversare nei prossimi mesi nonostante si sia probabilmente già raggiunta la capacità prevista e senza che sia pronto alcun piano alternativo e praticabile in vista del raggiungimento di tale limite che, ripeto, probabilmente è stato già abbondantemente superato. Cosa dice il Sindaco? Che la Sari chiuderà a fine anno e che Regione e comuni non hanno alcun accordo circa un ulteriore utilizzo della Sari?E allora dovrebbe essere il primo ad essere allarmato e, invece di perdere tempo ad ammansire e rassicurare, farebbe bene a domandarsi cosa succederà tra due mesi (?) quando l´ennesimo fallimento politico-amministrativo ripiomberà il territorio vesuviano nel periodico, prevedibile stato emergenziale che renderebbe possibile qualsiasi altra infamia. Una futura emergenza giustificherebbe l´apertura forzata della Cava Vitiello o di altre discariche in uno qualsiasi degli invasi adiacenti la Sari. Questo pensiero non turba il Sindaco Langella? Esiste differenza tra lanciare un allarme ed essere allarmisti, chi la conosce opera in tempo e previene, chi non la conosce va avanti a testa bassa e raccogliendo le logiche conseguenze delle proprie azioni o omissioni se ne meraviglia e se ne duole. E´ per questo che in Campania chiamiamo emergenza quello che è il prevedibile risultato di evidenti incapacità politico-amministrative. Oreste Francesco Paolo Consigliere comunale Pd Boscoreale