A cura della Redazione
No se ne fanno ancora una ragione le famiglie cattoliche di Pompei sull’opportunità di sistemazione che viene a mancare ai loro figli: prendere un diploma professionale qualificato presso l’Istituto superiore (maschile e femminile) Bartolo Longo. «Sono preoccupata quando ascolto le omelie del Vescovo ai piedi della Madonna e il giorno dopo mi vedo rifiutare l’iscrizione di mio figlio alla scuola della Chiesa per un “ordine” dato da lui». Ha scritto una madre di Pompei, preoccupata per il futuro del figlio, dal momento che è stata preclusa un’opportunità che era stata mirabilmente creata dal Beato Bartolo Longo, il quale aveva tracciato un percorso dalla formazione al lavoro per migliorare il futuro dei giovani pompeiani. “Non abbiamo debiti: per il 2012 è garantito il pareggio in bilancio”. Un traguardo da ufficializzare per l’anniversario dell’Arcivescovo Liberati, ma nello stesso tempo una spada tagliente. Come conciliare, allora, il predetto pareggio di bilancio con la decisione di non accettare iscrizioni per l’anno scolastico 2012/2013? «Noi genitori - recita una nota inviata recentemente all’Arcivescovo Liberati - siamo sconcertati: temiamo che i nostri figli siano ingoiati dalla strada. Finora, la sagoma imponente dell’Istituto “Bartolo Longo” ci rassicurava come se fosse il manto protettivo della Madonna». Il problema è che, secondo la Direzione del Santuario della Madonna del Rosario, dovranno progressivamente essere chiusi gli istitui scolastici cattolici per tagliare i costi di una struttura ecclesiale poderosa, che rappresenta la prima realtà aziendale di Pompei (per numeri) con i suoi circa duecento dipendenti ed un bilancio annuo intorno ad un milione e mezzo di euro. «Lavoriamo conoscendo l’acredine del sudore ed il peso della stanchezza: ci rincuora il sorriso fiducioso dei nostri figli quando ci raccontano com’è andata la giornata scolastica - scrivono nancora i genitori dei ragazzi del "Bartolo Longo" -. Non vogliamo che i nostri figli diventino numeri anonimi. Crediamo nella scuola cristiana e nelle opere di Bartolo Longo e per questo chiediamo all’Arcivescovo di potersi gloriare di un merito più umano di uno sterile pareggio di bilancio: proseguire l’Opera del Beato». MARIO CARDONE