A cura della Redazione
In relazione ad alcune false ricostruzioni, relative allassegnazione allAssociazione «Casa della pace e della non-violenza» del primo piano delledificio confiscato in via Santa Caterina, corre lobbligo per rispetto della verità dei fatti specificare quanto segue:
«Lo Sportello-donna ha terminato la propria attività alla scadenza naturale del contratto, e cioè nel dicembre 2009, tre mesi prima delle ultime elezioni amministrative, anche se fino al 19 marzo 2010 i locali sono stati indebitamente frequentati da due volontarie; mentre il centro di contrasto alla violenza sulle donne (di competenza dellAmbito 14 e non dellAmministrazione stabiese) ha cessato lattività nellagosto 2011, sempre per scadenza naturale del contratto.
Dunque, non è affatto vero che lo Sportello-donna ha chiuso sotto lAmministrazione Bobbio. Anzi, lattuale Amministrazione ben consapevole dellimportanza di tale strumento di assistenza e sostegno alle donne nella città di Castellammare di Stabia ha deciso di spostarlo presso il Palazzetto del Mare. Una decisione questultima determinata anche dalla necessità di assicurare maggiore privacy e tutela alle vittime di violenza provenienti proprio dal Centro antico. Peraltro, della volontà dellAmministrazione comunale di trasferire lo Sportello-donna da Santa Caterina a via Bonito erano stati informati la cittadinanza e gli organi di informazione con un apposito comunicato stampa del novembre 2010 firmato dallallora assessore alle Politiche sociali, Loredana Strianese. Il relativo bando di partecipazione è in preparazione e nelle prossime settimane le domande saranno valutate da unapposita commissione comunale.
E allo stesso modo, non è affatto vero che il centro di contrasto alla violenza sulle donne sia stato chiuso dallAmministrazione comunale. Essendo attività di competenza dellAmbito (che coordina le politiche sociali di ben 9 Comuni), non è possibile ascriverne linterruzione dei servizi alla volontà dellAmministrazione comunale di Castellammare di Stabia. Infatti, il Centro è attualmente aperto e svolge la propria attività nel Comune di Pompei.
Dunque, appare del tutto privo di fondamento il fatto che lAmministrazione comunale ha semplicemente riconsegnato allAssociazione Casa della pace e della non-violenza» lappartamento in questione, dopo aver decretato la chiusura delle attività ivi insediate. Infatti, labitazione al primo piano delledificio di via Santa Caterina di cui la passata Amministrazione aveva conservato proprietà e gestione è stato conferito dallattuale Amministrazione al Consorzio Sole ed è stato il Consorzio Sole, sempre dietro indicazione dellattuale Amministrazione comunale, a destinarlo allAssociazione «Casa della pace e della non-violenza» in considerazione dellottimo lavoro svolto nella gestione del centro Asharam. E tale conferimento è finalizzato a farne un centro di accoglienza per immigrati, cioè cosa totalmente differente sia dallo Sportello-donna che dal centro di contrasto alla violenza sulle donne.
Il perché della decisione del Comune è semplice: non essendo più operativo in loco lo Sportello-donna ed esauritosi il contratto per il centro anti-violenza, lAmministrazione ha deciso di utilizzare limmobile a scopi sociali invece che tenerlo chiuso. In data 14 dicembre 2011, lAmministrazione comunale lo ha rimesso al Consorzio Sole e questultimo si ripete ancora una volta a conclusione di apposita istruttoria, il 14 febbraio 2012, lo ha destinato alle attività dellAssociazione Casa della pace e della non-violenza che già gestisce i due piani superiori, risultando già vincitore di un bando di evidenza pubblica negli anni passati.
In conclusione: al primo piano delledificio di via Santa Caterina nascerà un centro per laccoglienza degli immigrati e questo è stato possibile grazie alla decisione dellAmministrazione di rimetterne la disponibilità al Consorzio Sole. Le attività che cerano prima, in quellappartamento, si sono concluse, così come previsto dai rispettivi contratti».
COMUNICATO