A cura della Redazione
Bisognerà attendere il nulla osta della soprintendenza dei Beni Culturali di Napoli prima di partire per la costruzione di 612 loculi nel cimitero di Pompei. Un manifesto a firma del sindaco Claudio D´Alessio e dell’assessore Vincenzo Manocchio, chiarisce i termini e le prospettive di un intervento in materia di lavori pubblici che da qualche anno assilla numerose famiglie di Pompei, nella speranza di trovare una sistemazione decorosa al “caro estinto”. Il fatto poi che la materia sia stata “accaparrata” da politica da marciapiede, da parte di un deprecabile personaggio di basso profilo, è sulla bocca di tutti. Opportunamente il sindaco D’Alessio e l’assessore Manocchio, messi sull’avviso da galantuomini, che fortunatamente rettificano inquietanti storture, hanno fermato sul nascere meschine manovre d’anticipo su iniziative che dovrebbero godere dell’alto rispetto della gente (non fosse altro per la natura della materia trattata). “Quando sarà tutto pronto per avviare i lavori sarà pubblicato il relativo bando pubblico per l’assegnazione di nuovi loculi – è stato perentoriamente precisato nel manifesto del Comune –. Tutte le richieste pervenute prima del bando, secondo quanto comunicato, saranno dunque cestinate”. Un’affermazione che non può dar luogo ad equivoci. Da una parte, l´avviso punta ad un’inutile corsa alla presentazione di istanze all’ufficio protocollo, dall’altra annulla ogni titolo d’intermediazione che soggetti non abilitati si sono attribuiti da soli, approfittando dei lutti della gente per conquistare benemerenze illegittime. Lo stato e la prospettiva del cimitero è argomento scottante su tutto il territorio, ecco perché alcuni nutrono seri dubbi sulla possibilità di mantenere la trasparenza nel suo affidamento a gestione privata, così come è stato deliberato in Consiglio comunale. Certo è che necessario mantenere il maggior equilibrio possibile nel disegnare il profilo delle iniziative che riguardano questa materia. Bene ha fatto, perciò, l’Amministrazione a pubblicizzare regole e modi per la vendita dei loculi ai cittadini che ne hanno esigenza. Inoltre, dal momento che non sono gratuiti ma saranno ceduti al loro costo effettivo, non costituiscono un affare per nessuno ma solo una precauzione per destinazione assicurata preventivamente all’ultima dimora. Se è vero, come si dice in giro, che qualcuno, su questa materia, costruisce ancora, ai giorni nostri, la sua fortuna elettorale, verrebbe allora da chiedersi fino a che punto si vuole arrivare prima di alzare la testa. MARIO CARDONE