A cura della Redazione
Pubblichiamo il comunicato della Rete dei Comuni Vesuviani inerente l´istituzione di un Registro regionale dei tumori. Un documento che consentirebbe di comprendere l´incidenza dell´inquinamento prodotto dalla discarica di Cava Sari sulla salute. A fine ottobre 2010, dopo il convegno medico di Boscoreale "Inquinamento ambientale e discariche. Quali rischi?”, la Rete dei Comitati vesuviani e l’ISDE hanno iniziato a sollecitare alcuni deputati regionali affinché attivassero una iniziativa legislativa per costringere l’Amministrazione regionale ad approvare nel più breve tempo possibile il “Registro regionale dei tumori”. Ai primi mesi del 2011, sottoscritta da alcuni deputati del centrosinistra è stata presentata al Consiglio regionale una proposta di legge sul Registro. Ne è seguita un’analoga proposta da parte del centrodestra. A maggio scorso, dopo aver minacciato, ai sensi della Convenzione di Aarhus, di attivare l’azione sanzionatoria della competente Commissione Europea per l’assenza di un Registro regionale tumori, fummo convocati dal Presidente della Commissione Sanità, on. Schiano, con una delegazione di medici dell’area vesuviana, il dr. Romeo dell’Institute for Cancer Research SHRO e l’ISDE Medici per l’Ambiente, al quale abbiamo rivolto un pressante invito a farsi carico a produrre nel più breve tempo possibile un’iniziativa legislativa che portasse in breve tempo una proposta, possibilmente” bipartizan” (la salvaguardia della salute non può avere colori), all’attenzione del Consiglio regionale per l’approvazione del Registro. Il Presidente Schiano si era impegnato a che, entro settembre, la commissione avrebbe licenziato una PdL unitaria e entro la fine del 2011 il Registro sarebbe stato posto all’esame del Consiglio regionale per l’approvazione. Siamo arrivati a marzo del 2012 per vedere approvata in commissione una proposta di legge, e ad aprile per la discussione in Consiglio regionale. Meglio tardi che mai. Nel frattempo, abbiamo seguito pedissequamente l’iter travagliato che ha incontrato sul suo percorso diversi tentativi di stravolgimenti e che solo la tenacia di non mollare la “presa” da parte do alcuni di noi ha fatto sì che stamattina si arrivasse al fatidico momento. In Consiglio regionale è arrivata una proposta diversa da quella iniziale, frutto probabilmente di interessi corporativi e anche di qualche “incompetenza” rappresentata da taluni “esperti” che si aggiravano tra i membri della commissione e che stava orientando il dibattito verso una legge che avrebbe di fatto estromesso dal controllo dei dati sensibili proprio quella componente professionale che più di tutti aveva spinto , voluto e contribuito materialmente a redigere questo Registro. C’è voluto tutto l’impegno stamane di alcuni colleghi che hanno letteralmente piantonato il Consiglio regionale per riportare la proposta di legge ad una versione maggiormente confacente alla stesura originaria, rispettosa del contributo di tutti forze politiche, cittadinanza attiva e associazioni medico scientifiche. L’ultimo colpo di scena, la mancanza della copertura finanziaria (circa 1 milione e mezzo di euro) che ha rischiato di vedere naufragare in Consiglio la proposta di legge. Anche qui, tra schede telefoniche diventate roventi e azione persuasiva dei colleghi presenti in Consiglio, si è riusciti a venire a capo della necessaria copertura finanziaria col placet della Ragioneria generale. Visti comunque i numerosi emendamenti presentati dai consiglieri regionali (molti su nostri suggerimenti tesi a migliorare la legge) e visti i tempi ristretti, la conferenza dei capigruppo ha deciso di rinviare la proposta di legge sul Registro regionale dei tumori alla prossima seduta del Consiglio regionale, prevista per fine mese, iscrivendola al primo punto all’OdG. Fin qui la lunga cronaca che ha portato il Registro regionale dei tumori in dirittura d’arrivo dopo circa vent’anni di tentativi infruttuosi. A nostro avviso se questa sarà la proposta approvata dal CR sarà una buona legge, certamente migliorabile, ma una buona legge, che mette finalmente anche la Regione Campania in linea con l’Europa e consente soprattutto di conoscere area per area, con dati epidemiologici certificati, l’alto tasso di morbilità e purtroppo di mortalità, che sottende al disastro ambientale in cui versano ampie zone dell’intero territorio campano. La partita comunque non è ancora finita. Presidieremo continuamente le istituzioni regionali nella speranza che alle manifestazioni di interesse dei consiglieri regionali tutti, faccia seguito l’approvazione della legge istitutiva del Registro regionale dei tumori. Rete dei Comitati vesuviani