A cura della Redazione
Si è rivelata un flop l’iniziativa del Comune di Pompei che ha puntato a ricostituire, sulla base dello Statuto, l’organizzazione giovanile pompeiana in seno all’organico dirigente della città di Pompei. L’Amministrazione comunale che, insieme alla maggioranza politica che la sorregge, si era impegnata direttamente nell’elezione del presidente e del quadro dirigente del Forum della Gioventù, non ha successivamente mantenuto le promesse “elettorali” che aveva fatto ai ragazzi, lasciandoli senza mezzi economici, senza una sede attrezzata e, a quanto pare, anche senza un assessore (dal momento che inspiegabilmente la delega amministrativa riguardante il Forum è stato sganciata dal comparto dei servizi sociali). La denuncia arriva da Vincenzo Garofalo, il maggior avversario nella campagna elettorale che precedette l’elezione di Giovanni Maria Starace (ex candidato alle amministrative a favore del sindaco D’Alessio, Garofalo, invece, era stato inserito nella lista del PdL). E’ chiaro che Garofalo, ad un anno dalla costituzione del Forum, ha tutto l’interesse a parlarne male (dal momento che ha perso le elezioni) ma, al di là delle chiacchiere, la realtà di quella Istituzione è sotto gli occhi di tutti. Inoltre, resta da considerare che le osservazioni che oppone Garofalo oggi somigliano stranamente a quelle di Dario Sabini (il presidente del Forum della precedente generazione di giovani pompeiani), che fino a ieri lamentava esattamente le stesse carenze: in poche parole, la mancanza d’interesse dell’amministrazione D’Alessio a metterci dei soldi. «Si è trattato, come già detto in altre occasioni, di una vera e propria ingerenza non giustificata ma soprattutto improduttiva da parte del primo cittadino - ha affermato sconsolatamente Garofalo, riferendosi alla costituzione del Forum di seconda generazione -. Allo stato dei fatti, si è dimostrata un’occasione perduta per tutti i giovani di Pompei e per la città intera, avendo egli di fatto ricondotto il Forum in uno stato di improduttività e di immobilismo» A tutto questo si aggiunge, secondo la considerazione di Garofalo, l’impreparazione del dirigente di settore del Comune, che non avrebbe ancora provveduto all’individuazione dell’organo deliberante dell’assemblea del Forum. Altra dimostrazione d’improduttività è stato il flop della social card, che doveva costituire un punto d’incontro tra componente giovanile ed il settore commerciale di Pompei. Il risultato di questa mancanza d’interesse del ceto politico dirigente riguardo all’organismo giovanile di autotutela è, sempre secondo Garofalo, l’allontanamento graduale dei consiglieri eletti del Forum alla partecipazione dei lavori e alla programmazione. MARIO CARDONE