A cura della Redazione
“Il nostro dovere di amministratori è di salvaguardare i posti di lavoro che sostengono il reddito delle famiglie residenti sul territorio”. E’ la frase che da qualche settimana è solito ripetere il sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio, quando è intervistato riguardo alla imprevedibile ed allarmante notizia sul centro commerciale “La Cartiera”, che il Consiglio di Stato, con sentenza definitiva, ha posto fuori legge da un momento all’altro, sia dal punto di vista commerciale che da quello urbanistico e finanche riguardo alla legittimità edile. Intanto, sulle strategie legali e politiche per salvare il colosso commerciale, partorito su iniziativa di una società satellite della galassia Coopsette, si resta ancorati a dichiarazioni di principio senza scendere nei particolari. Bocche cucite, specialmente da parte dei due dirigenti tecnici del Comune (Nunziata e Fiorenza), che passano con disinvoltura dall’urbanistica ad altri incarichi di ripiego, si scambiano abilmente la palla anche se, come noto, cambiando la disposizione degli addendi il risultato non cambia. Allo stato delle cose è certo che la sentenza del Consiglio di Stato, emessa sulla base di un ricorso amministrativo avanzato da un’altra struttura commerciale della stessa tipologia, che deve aprire tra poco sul medesimo territorio, non è stata ancora notificata ai legali del Comune. L’amministrazione di Pompei ha cercato di chiarire in questi giorni il quadro della situazione che emerge che, stando alle voci diffuse nei corridoi di Palazzo De Fusco, è meno allarmante di quanto potesse sembrare inizialmente. Difatti sarebbero previsti dalla legge precisi adempimenti preliminari a carico delle amministrazioni locali per salvare il salvabile prima di chiudere un’azienda di grandi dimensioni. Una cosa è certa: appare a tutti impensabile sequestrare su due piedi un colosso commerciale del tipo “La Cartiera”, né si può ritirare, senza preavviso, la licenza commerciale alle 105 attività presenti al suo interno. Se è vero questom è altrettanto vero che si devono adottare soluzioni adeguate per risarcire gli interessi legittimi lesi dal business che è stato di recente sanzionato dalla magistratura amministrativa. Altro argomento riguarda l’iniziativa del pm del tribunale di Torre Annunziata, chiamato a chiarire nel rigore degli atti emessi dalle istituzioni ad ogni livello (deliberativo, di governo ed esecutivo) ed a sanzionare i comportamenti colpevoli, perché se non viene fatta esemplare giustizia su un caso così eclatante ognuno può ritenersi in futuro legittimato a fare il comodo suo in materia urbanistica, su un territorio dove, purtroppo, l’abusivismo è notoriamente invasivo e dilagante. Per questo motivo sono arrivati in settimana, a Palazzo De Fusco, gli agenti della Guardia di Finanza. Le fiamme gialle hanno ritirato tutte le carte (copie di delibere, decreti, disegni, concessioni e permessi) riguardo al complesso procedimento che ha consentito l’apertura del Centro Commerciale “La Cartiera”. MARIO CARDONE