A cura della Redazione
E’ forte la delusione dell’associazione di via Crapolla per il flop che ha subito l’iniziativa di diffusione tra i cittadini di Pompei della cultura del compostaggio. In città, a parte ville, i giardini ed i parchi privati, la presenza di estese aree agricole, soprattutto nelle periferie, avrebbe potuto incentivare il conseguimento dell’obiettivo sulla raccolta differenziata a costi contenuti, sia in termini di equilibrio ambientale che per quanto riguarda la tassa sui cittadini. «Sono trascorsi più di tre mesi dalla manifestazione pubblica del 23 novembre scorso. Vi parteciparono i ragazzi delle scuole di Pompei ai quali è stata spiegata la tecnica del compostaggio – ha spiegato Dino Sorrentino, presidente dell’associazione di quartiere che aderisce al famoso Forum coordinato da Nando Uliano –. Il Comune aveva semplicemente il compito di assegnare ai privati le compostiere necessarie per passare dalle parole ai fatti. Il risultato è stata la totale assenza di iniziativa da parte dell’amministrazione comunale che si trincera dietro alla scusa di mancanza di fondi». «Se i soldi mancavano, allora perché deludere i bambini coinvolgendoli in un’iniziativa che non sarebbe stata portata a termine?» E’ l´interrogativo che parte pressante dall’associazione “Crapolla Oltre”. Dove “oltre” sta a significare che l’associazione non si ferma all’iniziativa di presentare richieste all’Amministrazione comunale, che riguardano le problematiche del proprio quartiere, ma si è data il compito di partecipare attivamente alle iniziative meritevoli della comunità. Il risultato dell’impegno di “Crapolla Oltre” è lo scontro contro un muro di gomma su cui è rimbalzata l’iniziativa frutto di impegno disinteressato. Medesima sorte è capitata all’associazione “Fiocco Azzurro” per quanto riguarda la “raccolta oli esausti”, che parimenti è stata propagandata nella famosa manifestazione del 23 novembre. Il portavoce dell’associazione, Luciano Scatola (ex dirigente Asl), è personaggio al di sopra di ogni sospetto, perché è consulente gratuito (è l’unico che non prende soldi) a tempo pieno per il Comune di Pompei. «Ricevo ogni giorno telefonate da parte di cittadini che mi chiedono dove devono consegnare l’olio delle fritture – ha dichiarato candidamente il professionista –. Io sono costretto a prendere tempo - ha proseguito - nell’attesa che il Comune si decida a fare il suo dovere». MARIO CARDONE