A cura della Redazione
Visita "a sorpresa" dei rappresentanti della Rete dei Comitati vesuviani e di Legambiente area vesuviana presso la discarica ex Sari di Terzigno. «In primo luogo abbiamo chiesto notizie sullo stato della discarica che ad oggi risulta essere definitivamente chiusa (anche se non abbiamo ricevuto ancora la relativa delibera richiesta da tempo all’Amministrazione provinciale di Napoli) e in itinere la fase di messa in sicurezza ai sensi dell’A.I.A. rilasciata - si legge in una nota della Rete e di Legambiente -. Tre turbine sono state allocate alla base dell’invaso che trasformano il bio-metano prodotto (ad ora circa 4 metri cubi all’ora) in altrettanta energia elettrica (circa 1 MW all’ora) che dallo scorso gennaio viene immesso nella rete nazionale. Il percolato prodotto dalla ex Sari, che in condizioni atmosferiche standard viene emunto in circa 4 metri cubi/24h, viene stoccato in silos a tenuta e periodicamente trasportato nell’impianto di trattamento in Puglia. L’invaso infine è stato completamente telonato sulla sommità e ricoperto di brecciame di riporto (proveniente da cave laziali) per circa 1 metro, e alla fine dovrebbe essere ulteriormente ricoperto, secondo normativa prevista, da terriccio argilloso e piantumato con fusti a piccola radice. Ovviamente - prosegue il comunciato - è stata esclusa qualunque ipotesi di sversamento “illegale” di ulteriore monnezza tal quale, essendo l’invaso ricoperto da pietrisco ed i fianchi dello stesso in forte pendio compattato da circa 2 metri e mezzo di terreno argilloso. Nessun bruciatore di biogas è presente sulla sommità dell’invaso segno che la captazione è quasi totale con l’abbattimento, finalmente al minimo, di miasmi e odori sgradevoli. La visita alla discarica si è conclusa con un minimo di documentazione fotografica consentitaci dal gestore che ringraziamo per la disponibilità». La Rete e Legambiente hanno poi confermato che fra qualche mese verrà effettuata una nuova ispezione al sito «per seguire lo stato di avanzamento della messa in sicurezza e la definizione di eventuali criticità che dovessero evidenziarsi nel completare la tombatura».