A cura della Redazione
Perché non rendere agibile la struttura moderna in acciaio e cristallo di piazza Anfiteatro? E ora di finirla di buttare a mare i soldi pubblici non utilizzando le opere, una volta ultimate, per il solo motivo che è cambiata la gestione dellEnte pubblico. Il serpentone di piazza Anfiteatro è un manufatto sito davanti allingresso degli scavi di Pompei, nel centro storico della città moderna. E una struttura concepita per ospitare i cosiddetti servizi aggiuntivi, offerti ai turisti in visita agli scavi archeologici. Vale a dire il book-office, il deposito bagagli, il servizio informazioni e la biglietteria. Sarebbe auspicabile che allinterno di quella struttura a luce solare di stile modernom si trovasse anche lo spazio per un bar per rendere più accogliente lo piazzetta, dinanzi agli scavi, separata, da un tratto di via Roma, da piazza Immacolata, che lAmministrazione comunale intende rilanciare per un utilizzo esclusivamente turistico. L´area di piazza Anfiteatro, al di là delle polemiche che hanno accompagnato la costruzione del serpentone avanzate da chi non condivide la commistione tra moderno e antico, se si fosse trovato altrove (per esempio a Parigi) sarebbe stato presentato ai turisti come una perla rara. Un sito deccellenza per lospitalità, prima daccedere ad uno dei monumenti che fanno parte dellOlimpo dellimmaginario collettivo. Le cose spesso prendono un corso diverso dalla loro partenza. Anche la tour Eiffel (il paragone è esagerato ma rende lidea) è stata molto contestata quando fu costruita in occasione dellesposizione universale. Alla fine è diventata il simbolo di Parigi. Non si pretende lo stesso successo per la struttura a luce di piazza Anfiteatro, ma dal momento che i soldi dei contribuenti sono stati spesi, considerato che è parte dei lavori pubblici che hanno restituito la storica piazzetta (fu inaugurata dal Maiuri con un discorso rimasto famoso) alla fruizione dei residenti e dei privilegiati ospiti di Pompei, perché non privarsi del privilegio di godere di uno spazio unico nel suo genere? Lappello va in primis alla soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro, ma anche al sindaco Claudio DAlessio, che ha tutto il diritto (e il dovere) di chiedere a nome dei concittadini lutilizzo integrale di quella piazza. Nelloccasione ricordiamo che a suo tempo fu sottoscritta una convenzione tra Direzione degli scavi e Comune al fine di prorogare la chiusura dei negozi della piazzetta aperti fino a tarda serata (oltre lorario di chiusura degli scavi) per consentirvi il passeggio e la sosta delle famiglie.
MARIO CARDONE