A cura della Redazione
Sono trascorsi esattamente cinque anni dal primo sopralluogo effettuato nella vecchia e degradata Stazione FS di Boscoreale. Ci sono due piccoli video di quel giorno, pubblicati su you tube. Le immagini raccontano di un luogo abbandonato da Dio e dagli uomini, si vedono ogni sorta di rifiuti dentro e fuori i locali, escrementi umani ed animali, siringhe dei tossicodipendenti sparse dappertutto a centinaia, ma c’è una cosa che le immagini non possono mostrare ed è l’odore nauseabondo che si respirava in quelle stanze, dove le infiltrazioni d’acqua provenienti dal solaio si erano miscelate a urina ed escrementi umani, sembrava quasi di essere in una fossa biologica. Durante le riprese pensavamo che non saremmo mai riusciti a riportare la vita e la civiltà in quei luoghi, principalmente per l’assenza assoluta di risorse economiche. Alla fine decidemmo, insieme ai primi volontari, di accettare quella sfida e tentare di portare a termine quella missione che agli occhi di tanti risultava impossibile. L’amarezza più grande fu causata da due consiglieri Comunali, che ci convocarono nell’ufficio del Sindaco per convincerci a rinunciare al comodato, dicevano che non dovevamo iniziare i lavori, perchè il Comune era intenzionato ad acquistare la stazione e i nostri sacrifici sarebbero stati vani. Rifiutandoci di seguire il loro consiglio, ricordiamo ancora cosa dicemmo loro mentre scendevamo al piano terra del Municipio, e cioè che il giorno in cui ci avrebbero sfrattato, forse Boscoreale avrebbe perso qualcosa di importante. Quel rifiuto ci è costato caro, per quasi un anno ci hanno lasciato con sei cassonetti fuori dalla porta, sempre pieni ad ogni ora del giorno e della notte, con presenza di scarafaggi, formiche, topi e una puzza tremenda che ancora oggi non si può dimenticare. Abbiamo dovuto sempre accollarci la pulizia e la piccola manutenzione del piazzale esterno, che competeva al Comune, ma che puntualmente non veniva eseguita. Abbiamo invocato l’aiuto delle Istituzioni al di sopra del Comune, a partire dal Prefetto passando per il Ministero dell´Interno e fino al Presidente Giorgio Napolitano, purtroppo nulla e nessuno è venuto in nostro soccorso e non si è riusciti a smuovere quel macigno di intolleranza nei nostri confronti da parte del Comune, che si era formato appunto in seguito al nostro rifiuto di abbandonare un sogno, avere cioè, a disposizione di tutta la comunità boschese, un luogo libero da qualsiasi condizionamento politico e religioso. Oggi siamo ancora lì, ma non sappiamo per quanto, continuiamo ad operare a mani nude e con le casse vuote, avendo contro i potenti e i prepotenti, e soprattutto lottiamo ancora contro l’indifferenza di tanti cittadini che forse non gradiscono essere e sentirsi liberi in un luogo libero, dove potersi esprimere e confrontare apertamente, quindi crescere e rafforzare il tessuto sociale e culturale, attraverso la pratica della solidarietà e della legalità. Enzo Martire presidente associaizone La Stazione-Stella Cometa di Boscoreale