A cura della Redazione
E’ nata sotto una cattiva stella l’idea di realizzare 612 loculi nel cimitero comunale di Pompei con i soldi dei diretti interessati. Molti cittadini non avevano dove riporre la salma del caro estinto. Ne è conseguita l’adesione forzata all’iniziativa dell’Amministrazione guidata dal sindaco Claudio D’Alessio di costruire “in economia” un numero programmato di loculi con il finanziamento dei diretti interessati. Tuttavia, dopo che il Comune di Pompei ha incamerato più o meno un milione di euro su cui non paga interessi, le prenotazioni sono state inferiori alla previsioni (100 in meno ai loculi programmati). E via con le polemiche. Da più parti è stato fatto notare che il budget di spesa è eccessivo. Inoltre, fa discutere l’aver programmato di far dono di nicchie ai poveri con i soldi sborsati di tasca propria dagli assegnatari privati. Intanto, gli stessi assegnatari hanno dato prova di avere la massima fiducia nelle istituzioni locali, restando in fiduciosa attesa con la garanzia di una ricevuta in cassaforte. In questi giorni si chiedono se faranno in tempo a ricevere il loculo prenotato prima della fine di questa tornata amministrativa. E’ partita una corsa contro il tempo tra gli aggiustamenti del piano di costruzione ed i rinvii (sempre motivati). Nell’ultimo Consiglio comunale l’assessore al ramo Vincenzo Manocchio ha assicurato che per procedere oltre manca solo il consenso della soprintendenza archeologica riguardo agli accertamenti preventivi. Se tutto va bene, l’apertura del cantiere dovrebbe avvenire entro due o tre mesi, mentre ne mancano più o meno otto alla fine della tornata amministrativa. Se gli interventi non saranno ultimati per tempo, la maggioranza politica ne sarà (indirettamente) avvantaggiata. Il motivo è semplice: si è aggiudicata automaticamente il voto di 512 famiglie (a conti fatti sono circa millecinquecento voti di preferenza sufficienti per eleggere almeno cinque consiglieri comunali). I sottoscrittori del contratto di costruzione delle nicchie per iniziativa privata saranno indotti a sostenere gli amministratori uscenti sulle rispettive poltrone per assicurarne la continuità di mandato. Una garanzia che vale più di un semplice pezzo di carta, dal momento che i pompeiani sono fedeli alla tradizione di privilegiare la fiducia nel politico amico di famiglia. In questi giorni, l’assessore Manocchio riceve una processione di gente che chiede notizie su tempi e modi di consegna dei loculi prenotati. Non a caso è l’unico assessore che ha conservato la stanza al terzo piano di Palazzo de Fusco. Vale la pena fidarsi delle sue parole, in quanto la strada alternativa di formare un comitato di pressione tra coloro che hanno anticipato i duemila euro, non è stata presa neanche in considerazione. MARIO CARDONE