A cura della Redazione
"Con i proclami non sono stati mai risolti problemi - replica il sindacato aziendale Cisl al comunicato stampa della soprintendenza archeologica relativamente al crollo parziale di un muro antico domenica sera -. A Pompei è necessario assumere più operai e meno dirigenti”. Prosegue la nota. Oramai è un continuo botta e risposta tra sindacato e direzione del sito archeologico vesuviano. La stagione delle piogge fa cadere pezzi di antichità (con una frequenza superiore a quella degli anni precedenti). Allo stesso tempo mancano materialmente le braccia per provvedere alla tutela ordinaria del monumento. Tutta l’Italia è col fiato sospeso nell’attesa della nomina da parte del ministro Bray del direttore generale del Grande Progetto Pompei che, a quanto si apprende, dovrebbe avere la bacchetta magica di conferire velocità ad una struttura burocratica di attribuzione degli appalti che finora ha palesato l’agilità di un rinoceronte. Crolla un altro muro antico di una domus negli Scavi archeologici di Pompei. La notizia viene battuta dalle agenzie di stampa nella serata di domenica ma la Soprintendenza Speciale di Napoli e Pompei in questo caso non si fa sorprendere. Replica con una risposta immediata. La soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro, nonostante siano chiusi gli uffici di via Villa dei Misteri, fa diffondere lo stesso una replica a mezzo stampa che annuncia: “Entro la metà di dicembre inizieranno i lavori per quella domus”. La tesi del Ministero è che i progetti di restauro messi in campo sono di imminente attuazione nell’ambito del Grande Progetto Pompei. Consentiranno di superare tutte le emergenze. E’ quanto promette la Sanp in un comunicato ufficiale che precede la nomina di una squadra di tecnici guidata da un direttore generale del Grande Progetto Pompei, per realizzare tutti gli interventi di messa in sicurezza, restauro e valorizzazione necessari per il rilancio del sito archeologico. Pare che il tam tam dell’informazione, del sindacato e della società civile abbia convinto chi di dovere a risolvere i problemi del degrado degli scavi con più urgenza. Per quando riguarda il muro crollato domenica la Soprintendenza Archeologica fa sapere che al più presto inizieranno i lavori per la messa in sicurezza di tutte le murature della Regio VII, quartiere di cui fa parte l’edificio di via Stabiana parzialmente crollato. Nel frattempo è stato segnalato anche il crollo di una parte di stucco sul lato destro dell´ingresso della Casa della Fontana Piccola. MARIO CARDONE Twitter: mariocardone2