A cura della Redazione
Sabato 7 dicembre sarà inaugurata a Pompei l’opera “Oasi Vergine del Sorriso” nell’ambito del Centro per il Bambino e la Famiglia Giovanni Paolo II. Ricordiamo che proprio nella data del 7 dicembre di dieci anni fa (era il 2003) Giovanni Paolo II, in visita pastorale al Santuario di Pompei, concluse il suo discorso con queste parole: «Siate operatori di pace, sulle orme del Beato Bartolo Longo, che seppe unire la preghiera all’azione, facendo della Città mariana una cittadella della carità. Il nascente Centro per il bambino e la famiglia, che gentilmente mi si è voluto intitolare, raccoglie l’eredità di questa grande opera». Ora vengono spalancate le porte della prima casa di accoglienza grazie alla disponibilità di una coppia di coniugi della Fraternità di Emmaus, Alfredo e Roberta Cretella che, insieme ai cinque figli, l’ultima in arrivo tra pochi giorni, hanno scelto di lasciare la loro casa per condividere la loro quotidianità con i più piccoli. «Abbiamo lasciato la nostra casa per iniziare questa avventura di carità, spinti dal desiderio di rispondere ad un invito di Dio. L’eucarestia quotidiana e la concreta condivisione con i nostri amici della Fraternità di Emmaus sono la nostra forza», affermano Alfredo e Roberta. «Quando abbiamo incontrato l’arcivescovo, Tommaso Caputo, ci ha condotti davanti al quadro della Madonna di Pompei, da poco restaurato e lì ci ha benedetti - proseguono i coniugi -. Da quel momento sappiamo che Maria accompagna e guida i nostri passi». Una scelta, quella della famiglia Cretella, che pone l’accento sul protagonismo dei laici nella Chiesa, in continuità con il beato Bartolo Longo che scelse di restare laico e mise la sua vita al servizio alla Chiesa. Con grande gioia Monsignor Caputo ha salutato l’evento: «Con la Casa Famiglia Oasi Vergine del Sorriso, affidata alla Fraternità di Emmaus, diamo il via al "Centro per il Bambino e la Famiglia Giovanni Paolo II", che rappresenta una nuova realtà di accoglienza, sorta tra le antiche mura delle "Case Operaie"». Anche il sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio, che ha seguito per conto della Regione i lavori di ristrutturazione del Centro, ha dichiarato: «Siamo felici di aver contribuito alla realizzazione di un’opera di accoglienza in linea con le tradizioni della nostra Città dettate dai principi di solidarietà, accoglienza e carità». Arriva finalmente a termine l’opera di ristrutturazione delle palazzine della Chiesa di Pompei dette “Case Operaie”, perché appunto destinate all’alloggio dei dipendenti del Santuario. L’iniziativa è partita con finanziamenti nella maggior parte pubblici ed ha generato più di un disguido in fase di realizzazione e molte polemiche per il modo in cui è stata posta in essere perché, secondo molti, è somigliata più ad un’iniziativa di valorizzazione del patrimonio edile della Chiesa di Pompei che ad un’opera sociale. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2