A cura della Redazione
Pompei. Catena di solidarietà per Nunzia Cascone e Anna Ruggirello Una catena di solidarietà lungo via Ripuaria, che intende stringersi idealmente intorno alla famiglia Ruggirello per confortarla di una mancanza che non ha parole. Il ricordo di Nunzia Cascone ed Anna Ruggirello resterà una pietra miliare della memoria società pompeiana perché, purtroppo, è anche sulle disgrazie che si cementa la coscienza civile di una popolazione. Quanto accaduto a due amate concittadine sta rafforzando il senso di iniziativa della gente delle periferie per chiedere che il diritto alla dignità e alla sicurezza deve valere per tutti. Non è poco. Si manifesta anche con il silenzio, come è stato fatto nella fiaccolata precedente, ora si ribadisce il concetto con una catena umana di solidarietà. “Stringere le speranze. Risvegliare le coscienze”. Lo slogan ideato da Ivan Licinio, giovane sacerdote di Pompei che è stato motore e cervello dell’ iniziativa, è qualche cosa di più di un programma di vita: è una linea di condotta valida per una convivenza civile al di là di ogni credo religioso. Intanto il bollettino di ricerca del cadavere di Nunzia redatto dal Corpo dei Vigili del Fuoco riporta un´altra pagina bianca. Le tute rosse continuano testardamente a sperare che il corpo della povera donna sia ancora custodito nell’alveo del fiume Sarno, e non sia stato invece trasportato in mare aperto, come più di uno oramai comincia a temere. «Ci immergeremo fino a quando ce lo chiederà il magistrato», fanno sapere dalla sala operativa dei vigili del fuoco di Napoli. «La famiglia spera quanto prima di dare a Nunzia una degna sepoltura come è stato fatto per Anna», afferma, da parte sua, il legale della famiglia Ruggirello. MARIO CARDONE Twitter: @mariocardone2