A cura della Redazione
Giovanni Nistri è il direttore generale che dirigerà l’operazione di affidamento degli appalti del Grande Progetto Pompei (105 milioni di euro). Al suo fianco Fabrizio Magani. L’annuncio delle due nomine arriva dopo tre anni in cui si sono succeduti frequenti danni (specie nelle stagioni piovose) alle strutture murarie, agli stucchi ed agli affreschi degli scavi archeologici di Pompei, a partire dal crollo della Schola Armaturarum, ed a tre mesi dalla pubblicazione del disegno di legge sulla tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo. L’incarico al generale Giovanni Nistri, alla guida del comando carabinieri nella Tutela patrimonio culturale dal 2007 al 201,0 ed a Fabrizio Magani, direttore regionale dei Beni culturali e paesaggistici d´Abruzzo con esperienza nel coordinamento del restauro del centro storico dell’Aquila, dopo il terremoto del 2009, sarà seguito da altre venticinque nomine relative allo staff. Le due nomine ufficializzate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Massimo Bray, hanno sorpreso per quanto riguarda soprattutto quella di Nistri, probabilmente frutto di equilibri politici nel vertice di governo, mentre il nome di Magani circolava già da tempo. Strano a dirsi, è proprio la seconda designazione ad essere contestata dal sindacato del Mibac. La Segreteria Nazionale della Uilbact, mentre si pronuncia positivamente sul Generale dei Carbinieri perché “oltre alle competenze maturate nel settore quale Comandante del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale garantirà sicuramente nel nuovo incarico quel profilo di trasparenza e legalità che a Pompei devono essere sempre al massimo”, esprime allo stesso tempo forti riserve ed un giudizio fortemente negativo sulla nomina di Fabrizio Magani come vice. “E´ uno storico dell’arte mentre a Pompei serve un archeologo con competenze specifiche”. Sul fronte opposto, il ministro Bray replica definendo le scelte fatte: "Le migliori per una sfida ambiziosa. Sono due figure che hanno forte il senso delle istituzioni e un fortissimo senso del valore della tutela del patrimonio", ha sottolineato Bray. Alla fine, la scelta di affiancare un direttore generale al soprintendente archeologico di Napoli e Pompei nasce dall’esigenza di velocizzare il conferimento degli appalti dei lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza degli scavi archeologici. Al momento ne sono stati assegnati solo 5 su 34, mentre la legalità e la trasparenza della spesa dei soldi pubblici è assicurata da una legge quadro, e l’esecuzione dei lavori a regola d’arte è affidata alla professionalità degli architetti e degli archeologi di Villa dei Misteri. Si conclude che la società civile di Pompei (associazioni dei commercianti, sindacati ed amministrazione comunale) confidano nelle doti di decisionismo del Generale Nastri e del professor Mangani per un pronto rilancio del sito archeologico vesuviano. Ad esso sono legate attese di ceti culturali ed ordini professionali e le aspettative degli operatori del tessuto economico territoriale che ruota intorno al business degli scavi di Pompei. Saranno i fatti a fornire gli argomenti per una considerazione finale. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2