A cura della Redazione
Una cosa è certa: la mancanza di manutenzione ordinaria fa aumentare progressivamente il numero dei crolli agli scavi di Pompei. Quando si stacca un pezzo d’intonaco con affresco da un muro, la Sovrintendente archeologa fa sapere che sarà immediatamente messo a posto. Ma non dice quali operai faranno il lavoro di restauro dal momento che gli esperti in questo delicato settore sono andati quasi tutti in pensione. ”Un altro crollo parziale di una parete affrescata è la conseguenza di mancanza di manutenzione ordinaria”. Titola la circolare sindacale della Cisl, che ribatte alla dichiarazione della dottoressa Cinquantaquattro sulla tempestività delle operazioni di recupero dei frammenti d´intonaco in rosso pompeiano, sbriciolatosi in una bottega lungo Via di Nola, e della loro successiva ricollocazione nella posizione originaria. “Speriamo che non rimanga solo un annuncio – replica il segretario Ciel, Antonio Pepe, alla dichiarazione della sua dirigente -, considerato che altri pezzi di stucco recuperati in analoghi casi precedenti non sono stati ricollocati”. A maggior riprova Pepe ha fatto girare la foto di due grossi pezzi di intonaco affrescato che si staccarono dal sedile in muratura davanti alla Scuola nel Vicolo della Scuola alla Regio VIII l’8 agosto 2013. “Questi pezzi d’intonaco giacciono a tutt’oggi in una cassetta posta all’interno dell´edificio antico”. E’ il commento del sindacalista che spiega: “Non è ancora chiaro quale sia la strategia quotidiana dell´amministrazione, l´unica cosa certa è che serve un piano di restauro puntuale alle emergenze, non secondario ai grandi interventi del Grande Progetto Pompei”. Pepe, che per i suoi continui interventi polemici nei confronti della dirigenza della struttura Mibac, di cui lui stesso fa parte, è stato oggetto dell’apertura di un procedimento disciplinare, ha spiegato che le iniziative sindacali mirano a dare più attenzione alla situazione strutturale e di restauro in cui versa l’area archeologica delle maggiori e più celebrate domus dell’antica Pompei che aspettano ancora il restauro nonostante al botteghino degli Scavi archeologici di Pompei entrino mediamente 20 milioni di euro d’incasso l’anno. "Noi siamo per la manutenzione ordinaria che assicura a Pompei conservazione e occupazione". E’ la conclusione del windacato, che acclude alla sua circolare il lungo e circostanziato elenco di 26 crolli, datati a partire dal 2009 fino ad oggi, con la precisazione: “Si tratta esclusivamente dei crolli segnalati”. MARIO CARDONE Twitter: @mariocardone2