A cura della Redazione
C’è stretto riserbo nella direzione della soprintendenza di Pompei di Villa dei Misteri riguardo al motivo dei lavori di ristrutturazione che sarebbero in corso a Casina Pacifico, una palazzina di due piani sita nel centro della Pompei moderna vicino a Piazza Anfiteatro. I bene informati nell’ambiente dei custodi e dei colletti bianchi che operano presso gli scavi di Pompei, riferiscono che si stanno allestendo i nuovi uffici al fine accogliere il generale dell’Arma dei carabinieri Giovanni Nistri, recentemente nominato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo nella carica di direttore generale del Grande Progetto Pompei. Insieme a lui dovrebbe essere ospitato in Casina Pacifico il suo vice, Fabrizio Magani, già direttore regionale dei Beni culturali e paesaggistici d´Abruzzo e responsabile del progetto L´Aquila. E’ nota l’iniziativa recente di delegare ai due alti dirigenti Nistri e Magani ed al loro staff (ancora da nominare), che sarà composto da circa 25 funzionari tra esperti e tecnici, la vigilanza in termini di trasparenza sui progetti per 105 milioni di euro, in gran parte ancora da appaltare dal Ministero Beni Culturali con lo scopo principale di rilanciare l’immagine degli Scavi di Pompei. Tutta la task force si dovrà impegnare a riqualificare uno dei siti archeologici più importanti del mondo, in collaborazione con gli enti locali, le associazioni, le università e la società civile. Il fine è quello di trasformare l´area vesuviano-costiera in uno dei poli di attrazione di punta del turismo italiano. L’iniziativa della Soprintendenza di riservare la Casina Pacifica alla direzione operativa del Grande Progetto Pompei non è ancora ufficiale, ma già sta facendo nascere numerose polemiche tra il personale, stanco di essere alloggiato da quasi trenta anni in prefabbricati di amianto dove ci piove dentro, mentre si continua a sperare nel trasferimento in una sede più idonea che non arriva mai, perché sopraggiungono sempre nuove priorità. Prima il personale doveva trasferirsi nei fabbricati del quartiere di San Paolino, requisiti in un primo tempo dal commissario Fiori. Successivamente occupati dagli archeologi, architetti ed ingegneri recentemente assunti nell’ambito del vasto progetto di riqualificazione del sito vesuviano. L’ultima speranza era rimasta Casina Pacifico. La notizia che la palazzina probabilmente avrà ospiti di altra natura ha esasperato gli animi da chi attende da anni una sistemazione lavorativa più decorosa e più salubre. E’ probabile la questione diventerà prossimamente oggetto di una nuova vertenza sindacale. MARIO CARDONE Twitter: @mariocardone2