A cura della Redazione
Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del turismo ha bandito il concorso per la funzione dirigenziale, di livello non generale, per la direzione della Soprintendenza speciale di Pompei, Ercolano e Stabia. La circolare 480 del Mibac, datata 23 dicembre 2013, chiarisce che valutate le condizioni di necessità e di urgenza di provvedere al conferimento dell´incarico di direzione della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia; in considerazione della peculiare attività e della complessità funzionale dell´Ufficio in questione, ritiene opportuno dar corso al procedimento di interpello in coincidenza della conclusione del contratto triennale della Sovrintendente archeologa Pompei, Teresa Elena Cinquantaquattro. In parole semplici, la direzione Mibac fa presente che, allo scopo di conferire l´incarico di direzione dell’archeologia di Pompei e paraggi vesuviani, si dovrà considerare, sulla base degli obiettivi prefissati, della complessità della struttura interessata, delle attitudini e delle capacità professionali richieste nel delicato incarico da conferire dei risultati conseguiti in precedenza dall’aspirante Sovrintendente e della loro relative valutazioni, riguardo le specifiche competenze ed esperienze di direzione maturate anche presso il settore privato o presso altre amministrazioni pubbliche. Successivamente la Direzione generale per le antichità dovrà procedere, sulla base dei criteri proclamati alla valutazione comparativa delle domande e dei curricula degli aspiranti all’incarico di Sovrintendente archeologico di Pompei. La disamina delle richieste pervenute dovrà essere condotta tenendo presente l´interesse pubblico che consiste nell’individuare il dirigente avente le competenze e le capacità professionali più idonee a garantire l´ottimale ed efficace svolgimento delle funzioni che gli saranno attribuite. La disamina delle istanze nel senso prefigurato non dà luogo, però, alla formazione di una graduatoria di merito. Su questo argomento il Ministero dei beni Culturali se ne esce con una formula che darà luogo a probabili commenti maliziosi: “Oltre ai criteri generali sopra menzionati, si terrà conto, in particolare, degli elementi peculiari e specifici, nonché delle esigenze organizzative dell´Amministrazione, in relazione al citato posto di funzione dirigenziale”. Non è difficile a questo punto prevedere che, come è già successo nell’assegnazione dell’incarico di direttore generale e vice del Grande Progetto Pompei, anche in questo caso di nomina del Sovrintendente prevarranno criteri ispirati ad equilibri politici anziché a capacità professionali dei candidati. MARIO CARDONE