A cura della Redazione
Oggi (7 aprile) la fila alla biglietteria di Porta Marina superiore era così lunga che il serpentone che la formava arrivava con la coda fino alla sottostante piazza di Porta Marina inferiore (in prossimità dell’ingresso dell’autostrada Napoli – Salerno). E’ uno spettacolo vedere tutta quella gente mettersi in attesa per entrare nel sito archeologico più frequentato d´Europa. E’ specialmente una festa della gioventù. Ragazzi provenienti da tutte le parti del mondo attratti dal mito (eros e morte) dell’antica Pompei. Persone di ogni profilo somatico che arrivano in questi giorni ai tre ingressi di Pompei con i viaggi scolastici di primavera, provenienti specialmente dai paesi della Comunità Europea. Giungono, zaino in spalla, in treno o nei bus turistici. La maggior parte di loro riparte appena dopo la visita (non più lunga di un’ora) alla volta delle alte mete archeologiche vesuviane, in giro per le spiagge della costiera sorrentina-amalfitana o a prendere gli aliscafi per le perle del golfo. Solo un 10 per cento si ferma nei camping, negli ostelli o bad&breakfast. Oggi il traffico lungo via Plinio si è praticamente bloccato. Situazione che deve far riflettere chi nelle Istituzioni ha responsabilità concrete di promuovere e sostenere il turismo con una forma d’accoglienza di standard europeo. Si parla tanto di buffer zone ma alla fine succede sempre che manca finanche un numero sufficiente di vigili urbani all´esterno degli ingressi degli scavi che sia sufficiente a far defluire il traffico automobilistico entro tempi accettabili, eliminando le tante soste abusive su via Plinio che dovrebbe essere lasciata rigorosamente libera al traffico. Pasqua e Pasquetta, nonostante il maltempo, hanno fatto registrare anche per il 2015, ai botteghini, presenze da record. Parliamo di circa tredicimila persone al giorno. L’inaugurazione precedente di Villa dei Misteri ha aumentato la forza attrattiva anche se, oramai, è diventata una piacevole consuetudine offrire nuovi ed interessanti percorsi culturali ai turisti perché con il Grande Progetto Pompei, promosso e finanziato dalla Comunità Europea in compartecipazione con il Governo italiano, si inaugura (per chiusura cantiere di restauro) praticamente ogni mese una nuova domus. Alla fine è successo, per Pompei, che il danno successivo due anni fa al crollo della Schola Armaturarum di cinque anni fa, si è trasformato, grazie alla solidarietà del ceto intellettuale universale, in un’eccezionale opportunità di promozione turistica. Resta da vedere se gli operatori turistici del territorio si dimostreranno all’altezza di cogliere i risultati, se è possibile partecipando con iniziative e suggerimenti al miglioramento del contesto dell’ambiente urbano di contorno, perché solo Pompei antica è patrimonio Unesco, ma la città moderna deve esserne all’altezza. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2