A cura della Redazione

Giada è affetta da una malattia rara che si chiama "Malformazione di Chiari complessa e Siringomielia".

È questa una patologia neurologica in cui la parte inferiore del cervelletto, le cosiddette “tonsille cerebellari” scendono e comprimono il midollo spinale, causando molti sintomi, tra cui forti cefalee, dolore intenso a collo e alle spalle, debolezza e rigidità su tutto il lato destro del corpo.

Tutto iniziò nell'estate del 2010. Giada D'Avino era in barca con la cugina e alcuni amici. Giocavano, ballavano e cantavano in atmosfera fresca che solo i tredicenni sanno creare. Giada si tuffò allegramente dalla barca e dal quel momento si manifestò la sua malattia, fino ad allora rimasta “silenziosa”. Inizia così la battaglia di Giada contro la malattia invisibile. Nessuno credeva ai suoi sintomi. Intanto le sue condizioni peggioravano sempre più.

Si decise, così, in tutta fretta di operarla perché i deficit neurologici che si stavano presentando potevano essere difficili da recuperare. Cinque ore di delicato intervento, una settimana in ospedale, un ottimo post operatorio, 40 punti dalla testa al collo, capelli rasati. Ma forte e coraggiosissima Giada alla fine di ottobre inizia il suo primo anno di liceo. La sua gioventù le aveva consentito una buona ripresa, ma non le sarebbe bastato.

Sette anni la malattia si ripresenta più virulente  di prima. Le consigliano di operarsi di nuovo anche se sarebbe stato un intervento inutile perché non le avrebbe eliminato la Siringomielia ma solo evitato di finire in carrozzella.

«Poi finalmente ho contattato un neurochirurgo italoamericano - scrive Giada -, altamente specializzato nella mia malattia. Mi ha consigliato non uno ma due interventi chirurgici. Mi ha garantito una possibilità di guarigione del 90%, e mi ha assicurato che perderò solamente il 25% della mobilità del mio collo. Nonostante il grande interesse che il dott. Bolognese ha dimostrato verso di me e la mia situazione, la spesa necessaria per affrontare tutto è troppo elevata per me e la mia famiglia. Ci stiamo impegnando ad unire tutte le forze, come facciamo sempre, nei momenti di difficoltà, ma stavolta l’obbiettivo è davvero grande».

Parte così “La buona causa.org”, la raccolta fondi per Giada, per aiutarla in questo difficilissimo cammino verso la guarigione. Per ogni altra informazione, clicca qui.

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