A cura della Redazione

Era una donna a guidare il clan Troia, attivo tra San Giorgio a Cremano e Comuni limitrofi. E' quanto emerso dalle indagini coordinate dalla DDA di Napoli che hanno portato i carabinieri della Compagnia di Torre del Greco e della Stazione di San Giorgio a Cremano ad eseguire un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 39 persone (33 finite in carcere), ritenute responsabili a vario titolo di associazione di stampo mafioso ed associazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti e di banconote false.

Gli inquirenti hanno riscostruito le attività del sodalizio criminale a partire dal 2010. Attraverso intercettazioni dei colloqui in carcere e della corrispondenza, telefoniche ed ambientali, la visione dei sistemi di videosorveglianza, si è scoperto che a capo dell'organizzazione figurava Immacolata Iattarelli, madre di Vincenzo e Francesco Troia, i due fratelli detenuti in carcere e considerati i reggenti del gruppo prima del loro arresto.

La cosca gestiva le piazze di spaccio di droga sul territorio, con l’imposizione di tangenti ai capi piazza, ma anche altre attività illecite, tra le quali la spendita di banconote false da 100 euro. Nel corso delle indagini sono stati anche individuati i luoghi in cui veniva nascosta la droga: cocaina, marijuana, hashish, crack.

La gestione delle piazze di spaccio ed il controllo del territorio di San Giorgio a Cremano sono state anche fonte di una faida con altre organizzazioni criminali e hanno dato luogo a numerose azioni violente tra cui l’esplosione, nel mese di aprile 2016, di un’autobomba nei pressi dell’abitazione di Immacolata Iattarelli.

Per essere sempre aggiornato clicca "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook