A cura della Redazione

Una scia inconfondibile, simile a quella di un piccolo trattore sulla sabbia. È la traccia lasciata da mamma tartaruga per deporre le sue uova sulla spiaggia. Fondamentale riconoscerla, per evitare che il nido venga distrutto involontariamente, soprattutto in arenili affollati nei mesi estivi. Per questo l'Area MJarina Protetta di Punta Campanella, insieme alla Stazione zoologica A. Dohrn, alla Capitaneria di Porto e ai comuni di Meta di Sorrento e Maiori, ha organizzato due giornate di informazione e sensibilizzazione in penisola sorrentina e in costiera amalfitana.

Lunedi prossimo gli esperti saranno a Meta di Sorrento, presso il lido Marinella. Con loro anche il comandante Valerio Massimo Acanfora della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, e Marco Caputo, comandante della CP di Meta. Ai titolari degli stabilimenti balneari, ai bagnini, ai guardiani notturni e ad alcune associazioni locali sarà illustrato come riconoscere le tracce e i comportamenti da adottare per tutelare le femmine nidificanti. Dopo toccherà invece ai bambini delle scuole elementari ricevere le informazioni necessarie per riconoscere la presenza di un nido sulla spiaggia.

L'iniziativa si ripeterà il giorno dopo, 17 maggio, a Maiori, presso la sede del Comune. Anche qui personale dell'Amp Punta Campanella, della Stazione Zoologica A.Dohrn e della Capitaneria di Porto, con il comandante Gennaro Spinelli, mostrerà ai gestori dei lidi, alle associazioni locali e ai bambini come riconoscere le tracce dei nidi e come comportarsi nel caso una tartaruga stia nidificando sulla spiaggia.

Le due località marine della penisola sorrentina e della costiera amalfitana non sono state scelte a caso. Qui, infatti, negli ultimi anni, del tutto a sorpresa, sono stati individuati 2 nidi: nel 2019 a Meta e lo scorso anno a Maiori.

"La nostra rete di monitoraggio si occuperà prevalentemente delle zone in cui si registra ogni anno un gran numero di nidi, parliamo del Cilento, in particolare Ascea, Marina di Camerota, Palinuro e del litorale domizio, zona Castelvoltuno - fanno sapere dal coordinamento del progetto Caretta in Vista, che coinvolge varie associazoni ed Enti, tra cui Punta Campanella. In queste zone ci sono spiagge enormi e particolarmente adatte alle nidificazione e le forze in campo non ci permettono di organizzare altrove un monitoraggio continuo-- In zone come la penisola sorrentina e la costiera amalfitana, invece, i siti idonei sono molti di meno, cosi le probabilità di nidificazione diminuiscono. Eppure esistono come abbiamo visto negli ultimi anni. Per questo chiediamo che siano gli operatori balneari, i bagnanti, le associazioni locali, i bambini, sempre sensibili a questo tipo di attività, a prestare attenzione alle tracce sulle spiagge".

"In caso di avvistamento di una tartaruga che risale sull'arenile per nidificare, bisogna evitare qualsiasi interazione con l'animale, non infastidirlo con suoni, flash e luci - spiegano dal coordinamento -. Contattare subito le autorità competenti, a cominciare dalla Capitaneria di Porto. Se si avvistano le tracce sulla spiaggia, invece, cercare di delimitare subito la zona per evitare che vengano calpestate e contattare le autorità".

La stagione delle nidificazioni sta ormai per cominciare e bisogna prestare particolare attenzione per tutelare una specie molto spesso vittima delle attività antropiche, sia in mare che sulle spiagge. A giugno partirà ufficialmente il monitoraggio di "Caretta in Vista" che cerca ancora volontari per pattugliare le spiagge (info: carettainvista@gmail.com). L'obiettivo è individuare quanti più nidi è possibile, in modo da tutelarli adeguatamente. Lo scorso anno si registrarono numeri molto importanti in Campania: 57 nidi con la nascita di oltre 3mila tartarughe.