A cura della Redazione

Un vizio di notifica ha rischiato di mettere in libertà Nunzio Annunziata, il 37enne che lo scorso 14 settembre ha ucciso a Terzigno Vincenza Avino, sua ex compagna.

I legali dell'uomo, reo confesso dell'omicidio della donna, avevano presentato istanza di scarcerazione, o quanto meno di ottenimento dei domiciliari, che avrebbe dovuto essere discussa dinanzi al Tribunale del Riesame di Napoli.

Due i difetti nelle procedure: gli uffici giudiziari napoletani hanno prima commesso un errore di notifica e poi sbagliato il calcolo dei giorni per la fissazione dell'udienza.

La legge prevede un massimo di 10 giorni – domenica compresa – per fissare l'udienza. E in questo caso, il decimo giorno scadeva proprio di domenica, un giorno festivo in cui non si può celebrare alcun processo. L'errata fissazione al primo giorno feriale – il lunedì – ha di fatto portato all'annullamento "automatico" dell'ordinanza e alla conseguente scarcerazione dell'indagato.

Tuttavia, il pm del Tribunale di Nola ha "sanato" gli errori, emettendo un nuovo decreto di fermo per Annunziata che, dunque, resta in carcere. Ora si dovrà procedere ad un nuovo interrogatorio di garanzia, così come stabilito dalla legge.