A cura della Redazione
L’Azienda Sanitaria 34 ha sospeso l’operatività del macello di Pompei per inquinamento ambientale. Il provvedimento è legato ai fumi di scarico dell’impianto di riscaldamento che non risulterebbero a norma. La decisione è stata presa dall’Asl dopo la diffida della Regione Campania rivolta alla ditta che gestisce il macello. La regolamentazione degli impianti di scarico dei fumi riguarda evidentemente anche altre aziende, anche se la chiusura del macello sito in via Campo D’Aviazione ha avuto clamore ed un impatto maggiore perché è venuta a mancare la presenza del veterinario Asl per i controlli di legge sulla macellazione degli animali. Soprattutto, si sono trovate in difficoltà una decina di famiglie di addetti che dal lavoro presso la strttura traevano il loro sostentamento. Da quanto si apprende, non era prevedibile l’iniziativa della Regione perché applicata sino a pochi giorni fa la formula del silenzio-assenso. Ora, sarebbe entrato in vigore un regime che prevede l’autorizzazione preliminare rilasciata in sede di conferenza dei servizi. Alla fine, per il macello comunale, come per tante altre società che devono osservare la nuova normativa in regime d’emissione fumi, si tratterà di dimostrare, documenti alla mano, di aver installato impianti in regola per quanto riguarda lo scarico dei fumi, salvo che non sia previsto anche un collaudo dell’impianto. Un regolamento di controllo e verifica vale anche per gli impianti di riscaldamento domestico autonomi e condominiali. A tal riguardo sono partiti controlli negli ultimi anni, anche se l’utenza in qualche caso è stata trovata impreparata perché non c’è stata molta pubblicità sulla nuova normativa. La stessa cosa deve essere capitata agli impianti di riscaldamento delle fabbriche ed aziende di trasformazione, come il macello di Pompei, che opera in uno stabile di proprietà comunale fittato ad un privato per i servizi di macellazione degli animali e le lavorazione abbinate. Il macello di Pompei si trova sulla riva destra del fiume Sarno, a poche decine di metri da un’area convertita recentemente al commercio su cui sta nascendo un grande centro commerciale che diventerà operativo tra pochi mesi. E’ da escludere che i due fatti (temporanea chiusura del macello e prossima apertura del centro commerciale) siano collegati perché, come è stato spiegato, l’iniziativa di tutela ambientale riguardo ai fumi di scarico interessa tutta l’industria locale. MARIO CARDONE