A cura della Redazione

La Missione Mariana del Santo Rosario di Pompei sarà a Cava de’ Tirreni dal 29 luglio al 2 agosto prossimi. L'iconasosterà presso la parrocchia “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori”, guidata da don Gioacchino Lanzillo.

Le celebrazioni avranno inizio mercoledì 29 luglio, alle 18.30, con la santa Messa presieduta dall’Arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo. Al termine, il sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, consegnerà simbolicamente le chiavi della città alla Madonna del Rosario e firmerà con il sindaco della città mariana, Ferdinando Uliano, il gemellaggio tra le due cittadine campane.

Giovedì 30 si inizierà con il Buongiorno a Maria, per proseguire con diversi momenti di preghiera, durante i quali si reciteranno il santo Rosario e la Supplica, si celebrerà la santa Messa presieduta da don Nello Russo, parroco di “San Pietro Apostolo” di Cetara, e si svolgerà la Processione Eucaristica. Venerdì 31, ci sarà l’incontro tra Sant’Anna e Maria, Sua figlia. La statua della Santa, madre della Madonna, verrà portata a Sant’Alfonso, in processione, assieme ai Trombonieri di Cava. Ci sarà, infine, la benedizione delle famiglie. Il 1° agosto, festa di Sant’Alfonso, momento culmine della giornata sarà proprio la processione dedicata al Santo che si concluderà con la benedizione dei bambini e il loro “bacio a Sant’Alfonso”. Infine, domenica 2 agosto, ultimo giorno di Missione, si terrà, alle 11.00, la santa Messa, presieduta da mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni, e animata dalla corale polifonica Sant’Alfonso. Subito dopo, prima della partenza dell’immagine della Vergine di Pompei, si reciterà la Supplica e si potrà baciare il Quadro.

La Missione a Cava de’ Tirreni ricorderà la profonda ammirazione che il Beato Bartolo Longo, fondatore di Pompei e del Santuario, aveva per Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che, nella metà del ‘700, aveva fondato la Congregazione dei Redentoristi. Il Longo, nella sua opera fondatrice, si ispirò molto al Santo patrono di Cava che, soprattutto nei primi anni da sacerdote, dedicò tutto il suo tempo agli abitanti più poveri della Napoli settecentesca.