A cura della Redazione

«Stamattina dovevo essere "licenziata" dai miei consiglieri comunali per aver litigato con loro ma la verità è che io ci litigo tre volte al giorno». Ha esordito oggi (21 ottobre) in conferenza stampa a Palazzo de Fusco Santa Cascone, commentando che il contradittorio è il sale della politica. Una considerazione oggettivamente condivisibile la sua ma che merita almeno due considerazioni. La prima attiene alla trasparenza. E’ proprio per non dare il “profumo” del mistero ad ogni questione che nasce nella sua componente politica, che farebbe bene ad essere più trasparente mentre lei ed i suoi amici consiglieri rifuggono i contatti con la stampa per poi indignarsi su “indiscrezioni” che risultano più o meno esatte alla luce dei fatti concreti.

La seconda considerazione è che preoccupa non tanto il fatto che lei abbia dibattuto con i suoi sull’agenda dei lavori pubblici (praticamente sulle strade su cui intervenire, ma con la circostanza che questa discussione non risulterebbe estesa a tutta la maggioranza). Sempre restando nell’ambito della trasparenza, sono uscite dal Palazzo notizie (da verificare) inerenti alla coperta (corta) dei fondi (insufficienti) della manutenzione stradale. Ogni consigliere comunale della maggioranza cerca di tirarla (la coperta) dalla sua parte (vale a dire dal centro di Pompei o dalla contrada da cui proviene) e in questa disputa (pare) potrebbero soccombere i rioni di periferia che non hanno consiglieri in maggioranza. Si sussurra ad alta voce l’esempio di Tre Ponti.

Per tornare alla conferenza stampa, dopo l’introduzione di Uliano («E’ nu juorno buono») è toccato a Santa Cascone, assessore ai lavori pubblici, intervenire nel merito e nella sostanza delle iniziative programmate. Chi l’ha sentita ha potuto scorgere nel tono e nel senso delle sue considerazioni (esempio: «Regole certe per tutti» e «Finora si è pensato solo ai turisti non si poteva fare un errore più grande») il piglio del capo carismatico e non certo dell’argomentazione di un esecutore amministrativo. Con ciò non scopriamo niente di nuovo. La Cascone non è un elemento indicato al sindaco da un gruppo di consiglieri eletto dal popolo di Pompei nell’ambito di una lista civica che ha vinto le elezioni dentro la sua maggioranza, ma il politico che ha raccolto i consensi dell’impegno di anni in battaglie memorabili (alcune vinte altre perse) sul territorio, raccogliendo con una lista ispirata alla sua iniziativa il consenso che ne ha legittimato l’incarico in amministrazione non nella funzione esecutiva (come di regola dovrebbe essere) ma nella direzione, dal suo scranno di assessore, della componente politica riferita al territorio di Pompei a sud del fiume Sarno.