A cura della Redazione

“Confidiamo in quella bella Madonna”. Esclama il carabiniere di servizio sul sagrato del Santuario di Pompei rivolto alla statua della Vergine del Rosario, che dalla vetta del campanile sembra vegliare con il suo sorriso materno sulla folla di pellegrini che quasi tutti i giorni arriva a Pompei per devozione nei suoi confronti.

Il militare, interrogato sulle misure di sicurezza in città (relativamente al suo mandato) ha assicurato che lui tiene gli occhi aperti dopo le notizie luttuose che sono arrivate da Parigi il 13 novembre scorso. «In quella stessa giornata sono arrivati a Pompei almeno 40 mila pellegrini - ha spiegato -, potete ben comprendere le difficoltà ad esercitare i controlli quando giunge al Santuario di Pompei una folla del genere».

In effetti resta molto importante per la sicurezza pubblica segnalare qualsiasi fatto anomalo come un pacco o una borsa lasciati nella piazza. Pompei presenta, per i pericoli di attentati terroristici, e ancor più dopo quanto accaduto a Parigi, due punti sensibili tra i più esposti della regione Campania, che per le loro caratteristiche rientrano potenzialmente tra gli obiettivi prescelti dall’Isis. Parliamo del Santuario della Vergine del Rosario (simbolo del cattolicesimo) e degli Scavi archeologici. Un motivo, per le forze dell’ordine, di impiegare più mezzi e maggiore attenzione anche in un periodo di cosiddetta normalità. Il fatto poi di attraversare un periodo di maggiore pericolosità dovuta alle minacce ed ai numerosi efferati attentati del terrorismo di matrice fondamentalista islamica, è motivo di allertare le antenne della vigilanza e blindare la città turistica pur mantenendo un profilo di serenità sociale al fine di non turbare l’economia locale. E’ quanto si evince dal colloqui con Angelo Lamanna, capo della Polizia di Sato a Pompei e maggior responsabile dell’odine pubblico, nonché coordinatore delle forze e dei mezzi dispiegati sul suolo mariano a tutela di residenti, pellegrini e turisti (complessivamente almeno 10 mila perone al giorno). La visita dei tanti personaggi di elevato carisma e potere internazionale (da Papa Francesco ad Abu Mazen) hanno fatto delle forze di polizia (vigili urbani, carabinieri e Polizia di Stato) che esercitano nella città della pace, un complesso forte, esperto e sperimentato a tutela della collettività. Misure che, come ha spiegato Lamanna, saranno implementate ed estese con il prossimo comitato dell’Ordine Pubblico fissato a Napoli per i prossimi giorni. Il prossimo appuntamento “delicato” per Pompei è l’inizio del Giubileo previsto per il 13 dicembre. In quella data nel Santuario sarà aperta (come nella cattedrali di tutto il mondo cattolico) la Porta Santa.