La notizia positiva, riguardo al condono edilizio, è che a quanto pare si è conclusa finalmente la parentesi che ha visto protagonista a Pompei, senza concreti risultati pratici, una società di servizi che ha espletato le pratiche. La Rina Srl sarà presto liquidata nella cifra decretata da un lodo arbitrale (si parla di 648 mila euro) necessario per chiudere una controversia sulle spettanze che vantava senza, peraltro, che la sua iniziativa facesse scendere di molto il numero delle pratiche ancora aperte.
Se è vero, come si dice, che non più di un centinaio delle medesime sarebbero state definite con la concessione del condono, ne resterebbero aperte più di quattromila, accantonate negli scaffali dell’ufficio dell’ingegnere Nunziata, visibilmente avvilito, considerato che è quasi solo a fronteggiare una mole di carte. Nello stesso tempo, qualche suo collaboratore starebbe facendo partire dinieghi che hanno contrariato i proprietari degli immobili, costretti a chiamare in causa i professionisti per i ricorsi. Per farla breve, per le pratiche rimaste in essere una percentuale che si può stimare intorno al 10% è praticamente già espletata per cui il transito alla commissione paesaggistica sarà per una formale presa d’atto. Le altre si devono ancora concludere (o definire) per due motivi principali: il primo riguarderebbe la prima presentazione fuori tempo utile; il secondo, il dossier di quelle respinte al mittente (comune di Pompei) dalla Soprintendenza di Napoli a causa della mancanza di un piano strategico comunale (vale a dire la rete delle vie di fuga). In sostanza, il lavoro arretrato pare eccessivo anche per uno stakanovista come Nunziata. Troppo per un dirigente di un settore fantasma. Riguardo alle prospettive future, sarebbe interessante conoscere le strategie politiche ma su questo versante bisogna registrare la completa assenza di trasparenza. Basti dire che all’ultima (forse unica) conferenza stampa dell’assessore Santa Cascone, non fu neanche invitato l’ingegnere Nunziata (che dirige l’Urbanistica) ma solo il collega Fiorenza (dirigente dei Lavori pubblici). Il motivo è che l’argomento trattato fu esclusivamente quello dei lavori pubblici. Nei fatti, a tutt’oggi, nessuna notizia ufficiale è “trapelata” al corpo elettorale sui progetti in cantiere e gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Al contrario, i Comuni del circondato (dove parimenti il fenomeno dell’abusivismo ha assunto grosse dimensioni in passato) ci si è organizzati sul lavoro da fare (utilizzando al meglio le energie giovanili degli stagisti) e pare si stia sperimentando qualche forma di tutela del patrimonio edile soggetto agli abbattimenti. Parliamo di notizie di parte. Vale a dire di tecnici che difendono interessi privati. Esse mantengono il loro valore dal momento che si è ritirato dal campo l’interlocutore pubblico.
Per concludere, è noto che la commissione paesaggistica si è detta disponibile a riunirsi due volte a settimana per vagliare il lavoro fatto. A tutt’oggi però bisogna concludere che i soldi che saranno pagati alla società Rina non risolvono il problema del condono né tantomeno quello dell’istruzione delle partiche arretrate, mentre si tace per nascondere che manca un strategia politica a monte del problema urbanistico.