Gli episodi di presunto abusivismo edilizio di alcuni amministratori comunali, resta al primo posto a Pompei tra gli argomenti di scontro tra maggioranza ed opposizione politica. La materia ha senza dubbio rilievo perché investe il campo della legalità ma soprattutto perché la politica, nella città mariana, si basa principalmente sulla reputazione di chi governa. Ne deriva che, immancabilmente, dopo ogni elezione comincia, da parte dei perdenti, un tiro al bersaglio al fine di rovinare l’immagine pubblica del sindaco e dei suoi diretti collaboratori. Non si dibatte sulle scelte amministrative (anche perché spesso mancano le competenze a riguardo) ma sulle problematiche di ordine legale e giudiziarie dei vari personaggi pubblici.
In tale contesto s’inquadra l’intervento odierno del vicesindaco Pietro Orsineri (nella foto), che replica al numero uno dell’opposizione di matrice Pd, Franco Gallo, in merito alla questione degli abbattimenti degli immobili abusivi.
«Devo dire, non senza sorpresa, che sono completamente d’accordo con Gallo - commenta Orsineri -. L’esponente di opposizione ha consigliato al sindaco Uliano di passare in rassegna la propria parte politica per verificare se e chi ha compiuto degli abusi edilizi».
La proposta di Orsineri è di estendere l’iniziativa di Gallo a tutto il Consiglio comunale, quindi anche alle famiglie dei consiglieri di opposizione. «Mi riferisco ad esponenti politici che cercano la pagliuzza nell’occhio degli altri senza accorgersi di avere una trave piantata nei propri occhi». Afferma Orsineri, che evidentemente si considera a conoscenza di scheletri negli armadi dei politici di fazione avversa alla sua e del sindaco Uliano. Il vicesindaco si dice convinto che l’Amministrazione in carica andrà fino in fondo sulla vicenda degli abusi edilizi, presunti o certi, senza fare sconti a nessuno. La verità però è che la problematica degli abusi (ribadiamo, veri o presunti) più che un’occasione di scontro e di resa dei conti tra opposte fazioni, rappresenta una fase della vita pompeiana che dura da oltre trent’anni. E sarebbe tempo di avviarla a conclusione, anche perché la minaccia Vesuvio impone provvedimenti incisivi di tutela delle persone e delle cose.
Più dell’indagine sulla regolarità dei singoli amministratori nel settore edilizio, interessa sapere il lavoro che si sta facendo per chiudere questa stagione. L’appello è rivolto principalmente a chi orienta il comparto urbanistico nel ruolo politico di assessore ed a chi lo dirige. Urge sapere a Pompei quanti sono i condoni concessi, quante le pratiche respinte che dovrebbero determinare l’abbattimento dei manufatti abusivi e quanto lavoro resta ancora da fare. Ci vuole molto per informare l’opinione pubblica su questi argomenti?