A cura della Redazione

«Buon Anno Giubilare, carissimi fratelli e sorelle!». E’ il saluto e l’augurio che l’Arcivescovo Prelato di Pompei, Tommaso Caputo, ha rivolto ai circa diecimila partecipanti alla cerimonia religiosa per l’apertura della Porta Santa del Santuario mariano, che si è svolta il 13 dicembre, terza domenica dell’Avvento di Cristo, per il Giubileo Straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco.

«Quest'anno, la nostra gioia è maggiore perché Papa Francesco ci dona il Giubileo della Misericordia. In letizia, in comunione con la Chiesa universale, abbiamo iniziato questa celebrazione col pellegrinaggio verso la Porta Santa, che è stata aperta e l'abbiamo attraversata». Ha detto il vescovo Caputo rivolgendosi ai fedeli, che con lui avevano partecipato alla processione partita dall’Istituto Bartolo Longo, in via Sacra.

Ma la sua parola è rivolta sicuramente anche a quanti (in Italia e all’estero) hanno una devozione speciale per la Madonna del Rosario. «Qui a Pompei, a guidarci nel nostro cammino di conversione, c'è la Vergine Maria, colei che col Rosario ci offre la catena dolce che ci annoda a Dio e ci fa fratelli - ha spiegato il Prelato -. È Lei, nostra madre dolcissima, Madre di Misericordia, ad attendere tutti noi al varco verso la Porta Santa - ha proseguito -. Affidiamoci a Lei come figli tra le braccia della Madre, e imploriamo, con le parole della Supplica: "Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!"». Ha ancora affermato nella sua omelia Caputo, basata su una profonda riflessione sui testi dell’Anno Santo della Misericordia, sulla base della parola e gli scritti recenti di Papa Francesco.

«Siamo coscienti che è grande il dono di grazia che Dio ci fa. Per questo l’Anno Santo straordinario è per tutti noi motivo di gioia - continua mons. Caputo -. Varcare la Porta Santa significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che ci viene incontro e ci accoglie tutti, uno ad uno. Attraversiamo, dunque, la Porta Santa - il Vescovo di Pompei ha esortato il popolo di Dio con le stesse parole di Papa Francesco dell’8 dicembre -, sentendoci partecipi di questo mistero di amore, di tenerezza. Abbandoniamo ogni forma di paura e di timore, perché non si addice a chi è amato; viviamo, piuttosto, la gioia dell’incontro con la grazia che tutto trasforma. Andiamo, dunque, con fiducia, verso Dio - è la conclusione di questa esortazione -. Se siamo veramente pentiti e ci accostiamo con cuore sincero al Sacramento della Riconciliazione, troveremo la pace e saremo di nuovo in grazia di Dio». Alla fine: «Tutti noi dobbiamo riconoscere di essere peccatori, per rafforzare in noi la certezza della misericordia divina».   

(foto Annalisa Cuomo - Facebook)