A cura della Redazione

Parte con le critiche al sindaco di Pompei ed alla sua giunta della consigliera d’opposizione, Maria Padulosi, l’ultimo consiglio comunale di questo 2015. Si conclude con il voto unanime (diciannove su diciannove) sull’istituzione della tassa di soggiorno di un euro e cinquanta al giorno per i turisti che nel 2016 soggiorneranno a Pompei. Resta solo da dire che alla misura fiscale si è opposta duramente la rappresentante del ceto alberghiero Rosita Matrone, che i soldi incassati dal Comune serviranno per creare servizi turistici a Pompei e che una commissione creata con la delibera vigilerà sulla spesa delle somme introitate dal Comune con la tassa di soggiorno.

Sembrerebbe migliorato, a questo punto, il livello scontro politico. Merito che non va al presidente del Consiglio comunale Robetti, che farebbe meglio a mantenere un profilo più basso (che si addice alla sua funzione istituzionale) nei suoi interventi. Non è mancato il classico "giallo" quando si è parlato del sequestro degli atti relativi alla gara d’appalto della mensa scolastica, perché la segretaria comunale Cucca ha giustamente parlato di fughe di notizie, dal momento che l’iniziativa della Guardia di Finanza è riservata. Altra notizia che è girata tra il pubblico riguarda un personaggio di spicco che avrebbe addobbato l’albero di Natale a carico dei contribuenti. Lo scontro duro nel corso del dibattito (ma contenuto nei limiti della cortesia reciproca) ha riguardato le due "lady di ferro" dell’Amministrazione mariana. Da un lato Santa Cascone, punto di forza dell’esecutivo: «Il cimitero non è un affare. Stiamo lavorando anche se non si vede». E Maria Padulosi, forza trainante dell’opposizione: «Avete i numeri per far passare quel che volete (fa riferimento alla delibera sulla liquidazione della Casa di Riposo Borrelli, ndr), da parte nostra abbiamo il dovere politico e morale di dire la nostra». La Padulosi, nel contrasto critico alle delibere sfornate da Uliano e compagni, si è  opposta nel dibattito, in tandem con Gallo, ma il secondo, esponente “buonista” della minoranza, ha “brillato di luce propria” nella conclusione ad effetto sulla delibera per l’istituzione della tassa di soggiorno, grazie al voto congiunto di maggioranza ed opposizione. La strategia adottata da ambedue le componenti politiche (maggioranza e minoranza) del Consiglio comunale nella votazione sulla delibera della tassa  destinata a finanziare i servizi turistici, è stata un vero e proprio capolavoro politico perché alla fine tre soggetti contrapposti tra loro e distinti, relativamente agli interessi che rappresentano, sono pervenuti ad un compromesso apprezzabile per la comunità pompeiana che premia, cioè, tutte le componenti in una disputa che si è rivelata in conclusione una brillante esercitazione di fioretto. Franco Gallo ha presentato per la minoranza degli emendamenti alla delibera (i più significativi riguardano le iniziative di spesa, le esenzioni per minorenni ed ultrasessantacinquenni ed il ristorno al 5% per gli albergatori sulla cifra incassata per la tassa di soggiorno). Conforti, consigliere della maggioranza (presidente della I commissione consiliare), che dopo aver tagliato la tassa, portandola dal 3 all’1,50% e creato una commissione consultiva, ha concordato le modifiche alla delibera con l’opposizione dopo averne assicurato il voto unanime del Consiglio comunale. Dal settore riservato al pubblico, Rosita Matrone, presidente Adap, ha tuonato il suo deciso dissenso sulla misura fiscale. Ha contestato di non essere stata consultata prima della presentazione definitiva della delibera in assise comunale. Alla fine, anche se si è dimostrata pubblicamente contraria al risultato finale del compromesso sulla tassa di soggiorno a Pompei, è probabile che sia ritornata  a casa contenta perché ha incassato  il risultato migliore possibile per la sua categoria.