A cura della Redazione

«Per l’Italia è arrivato il giorno di dire basta con le cose lasciate a metà. E’ arrivato il giorno in cui dobbiamo giocarci il nostro potenziale». Il capo del Governo italiano, Matteo Renzi, ha voluto presenziare (insieme al ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario  Franceschini) all’inaugurazione di sei edifici restaurati degli scavi archeologici di Pompei, per dimostrare al mondo intero di aver vinto una sfida che prima era sembrata impossibile.

La linea del discorso tenuto nella Basilica del Foro della città antica è stata quella di dimostrare che con il suo Governo le cose stanno cambiando rapidamente e radicalmente. Il fatto di aver raggiunto nelle opere di restauro del parco archeologico vesuviano brillanti risultati (di tempo e di prodotto) che fanno onore al direttore generale del Grande Progetto, il generale Giovanni Nistri, che il prossimo 31 dicembre lascia il testimone nelle mani del collega Luigi Curatoli, assume un valore simbolico che il Presidente del Consiglio ha valutato con attenzione quando, come ha detto lui, ha deciso di venire a Pompei nonostante il giorno dopo non sarebbero stati in edicola i quotidiani.

«I restauri non hanno i titoli sui giornali che hanno i crolli ma attraverso di essi parte un tam tam a livello internazionale». Spiega Renzi. E’ una pubblicità che quest’anno farà arrivare al traguardo di 3 milioni 250 mila il numero dei visitatori degli scavi di Pompei, implementando una valorizzazione che deve essere completata con i servizi promessi dai sindaci e dalla Ragione Campania (soprattutto il trasporto locale per cui si è impegnato De Luca).

«Il 4 agosto del 2017 dovremo celebrare a Pompei la fine della stagione del recupero. Sarà il segnale della ripartenza nelle nuove iniziative di scavo e di ricerca». Ha concluso il Primo ministro Italiano, esclamando che «gli Italiani possono sapere che l’Italia si e rimessa in marcia».

Le sei domus restaurate saranno già visitabili da tutti a partire dal 24 dicembre. I turisti potranno così ammirare la Fullonica di Stephanus, la Casa del Criptoportico, la Casa di Paquius Proculus, la Casa del Sacerdos Amandus, la Casa di Fabius Amandio e la Casa dell’Efebo. Inoltre, a partire dal 26 dicembre e fino al 10 gennaio Scabec, con il circuito Campania>Artecard, propone due percorsi inediti che guideranno gli ospiti alla scoperta delle domus appena restaurate e  delle aree normalmente chiuse al pubblico. Parliamo dei percorsi: “Di domus in domus” (visite dalle ore 10.00 alle 15.00 – biglietteria di Piazza Esedra – tutti i giorni tranne il 1 gennaio) che prevede la visita all'antica "tintoria" Fullonica di Stephanus dove  sarà illustrato il trattamento dei tessuti utilizzato dagli antichi romani, ai quattro ambienti termali della Casa del Criptoportico, alla Casa di Paquius Proculus con le sue scritte elettorali, alla  Casa del Sacerdos Amandus con le pitture del triclinio che riprendono le imprese degli eroi e all’attigua Casa di Fabius Amandio un esempio di piccola casa del ceto medio e infine alla Casa dell’Efebo, una ricca dimora di mercanti che si distingue per il lusso e il fasto delle decorazioni delle pareti e dei pavimenti. Il secondo percorso proposto da Campania>Artecard è “Memorie e suggestioni - viaggio dal 79 d.C. ad oggi” (visite alle ore 11.00, 13.00, 15.00 – biglietteria di Porta Anfiteatro tutti i giorni tranne il 1 gennaio) che prevede la visita all’Anfiteatro e alla Piramide, realizzata dall'architetto Francesco Venezia che custodisce i calchi, e la  Palestra Grande, un tempo utilizzata per l’educazione fisica della juventus e arricchita dalla mostre degli affreschi provenienti dalla Villa di Moregine. Le visite non richiedono maggiorazioni sul  biglietto d'ingresso agli Scavi ma è obbligatorio  prenotarsi con disponibilità fino ad esaurimento posti. Per informazioni e prenotazioni 800 600 601, cellulari ed estero +39 06 39967650 , www.campaniartecard.it.