A cura della Redazione

Potrebbero essere autorizzati, limitatamente al corrente anno del Giubileo, nuovi parcheggi privati al fine di fronteggiare il maggiore afflusso di mezzi turistici e privati che portano i pellegrini a Pompei in occasione delle cerimonie religiose e del rito del passaggio per la Porta Santa.

L’Amministrazione comunale di Pompei, su proposta delle associazioni dei commercianti, sta valutando la possibilità di autorizzare, a tempo limitato, nuovi parcheggi privati nell’anno del Giubileo. L’iniziativa è stata già presa precedentemente, nel corso della gestione D’Alessio e dei Commissari prefettizi, con lo scopo di snellire il traffico urbano, sostenere il turismo religioso ed accogliere nel migliore dei modi le migliaia di pellegrini che prediligono il più famoso santuario mariano del Sud Italia per adempiere al rito sacro del Giubileo.

Nella sostanza, si tratta di autorizzare per un periodo limitato i proprietari di fondi privati, che non hanno i requisiti urbanistici per l’attività di parcheggio, fino ad una ben precisa data di scadenza, l’esercizio provvisorio dell'attività di sosta per evidenti motivi di emergenza praticamente collegati alla fine dell’anno di Giubileo.

«Pompei ha già il problema di accogliere ogni giorno decina di migliaia di turisti culturali diretti agli scavi archeologici  - spiegano gli addetti ai lavori -. L’evento eccezionale del Giubileo, voluto espressamente da Papa Francesco, coglie impreparata la città sul versante dei parcheggi dal momento che un’interminabile serie di vincoli ambientali e paesaggistici non consente ai proprietari di molti fondi privati di passare dall’attività agricola a quella più redditizia dei servizi».

Ne consegue che un anno di permessi eccezionali per l’attività di parcheggio in fondi espressamente indicati in una delibera comunale, concepita in un contesto di legalità istituzionale, consentirebbe da un lato di creare ricchezza dove oggi non si produce niente; e dall’altro di snellire il traffico urbano che dimostra ogni giorno di più  di non reggere all’impatto di molti più mezzi motorizzati che si sommano al parco auto privato e commerciale in dotazione ai residenti del territorio.