A cura della Redazione

Nature morte e giardini, affreschi e fontane, argenterie e gioielli, statue, terrecotte e vasi in mostra nella struttura egizia montata nell’Anfiteatro di Pompei e nel Museo Archeologico di Napoli.

Gli strappi d’affresco esposti a Pompei dimostrano senz’ombra di dubbio che Cezanne, Matisse e Morandi hanno avuto anonimi antesignani tra gli artigiani del decoro della Pompei antica.

E' il nuovo itinerario del sito archeologico che Pompei propone, fino al 15 giugno, all'interno degli Scavi archeologici con il nuovo allestimento della mostra ''Mito e Natura. Dalla Grecia a Pompei''. Nello stesso tempo cinque domus restituite dal restauro del GPP fanno da cornice al percorso nel verde della natura vesuviana proposto dalla Soprintendenza per raccontare la percezione che la natura assumeva del mondo greco e romano tra l' VIII secolo ed il II secolo a.C..

Tra esse la "Praedia" di Giulia Fenice che ospita una 'beauty spa" dell'antichità riservata a ricchi patrizi. Inoltre si consiglia di visitare la Casa di Loreio Tiburtino, la somus della Venere in conchiglia, quella del Frutteto e la Casa di Marco Lucrezio Stabia.

Alla fine la dottoressa Maria Rosaria Ciarallo aveva ragione. La compianta prima direttrice del Centro di Ricerche Applicate della Soprintendenza di Pompei (struttura distaccata del CNR) aveva prefigurato che dallo studio dei resti carbonizzati di semi, frutti, cibi ed oggetti di ogni genere sarebbe venuto alla luce lo scrigno da cui trarre le meraviglie da far rinascere nel contesto della Pompei antica.    

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