A cura della Redazione

“Una Supplica non è un pic-nic”. E' quanto hanno commentato sconcertati alcuni cittadini di Pompei quando, domenica scorsa, hanno nota che numerosi pellegrini, complice la bella giornata di sole, dopo la funzione religiosa dedicata alla Vergine dl Pompei, hanno spostato le sedie dal sagrato della Cattedrale in piazza Bartolo Longo sul prato delle sue aiuole centrali, godendo anche della frescura dovuta allo zampillo della fontana centrale.

Hanno consumato il ricco pranzo portato da casa insieme alle bibite e bevuto dal termos il caffè ancora caldo. Poi, dopo aver magari fumato la sigaretta ammirando la vetta del campanile, hanno lasciato gli avanzi (ed i mozziconi) nei prati come da tradizione.

A chi competeva suggerire a quella brava e religiosa gente che a due passi da lì si trova una palazzina monumentale fatta costruire dal Beato Bartolo Longo proprio per alleggerire i loro i bisogni corporali, che vengono appena dopo quelli dello spirito?

In piazza erano, in quel giorno di festa, presenti tutte le forze dell’ordine che, come sempre fatto, hanno svolto bene il loro compito assicurando l’ordine pubblico e prevenendo atti di micro delinquenza, sempre possibile in occasioni in cui la piazza è affollata.

Bisognerebbe che qualcuno cominciasse a farsi carico anche dell’arredo pubblico, del verde e della decenza di comportamento delle comitive arrivate da fuori perché il deposito sui prati degli avanzi della colazione è atteggiamento che dovrebbe essere sanzionato.

E’ un segno evidente di cattiva abitudine che non fa bene all’immagine turistica della città di Pompei.

«Non intendiamo criticare nessuno - precisa in merito il presidente Ascom Alessandro Di Paolo - ma bisogna convenire che le condizioni ed il "panorama" in cui è stata lasciata piazza Bartolo Longo, nel pomeriggio dopo la Supplica di domenica scorsa, non rappresentano di certo una buona propaganda alla nostra Pompei».

Bisogna quindi che il sindaco Uliano (presente alla Supplica) preveda un’efficace iniziativa di polizia per le future occasioni. Magari tornando ai cartelli della tradizione: “i pellegrini sono pregati di non calpestare i nostri giardini”.            

twitter: @MarioCardone2

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