A cura della Redazione

Non si placano le tensioni tra i proprietari delle bancarelle di ricordi religiosi a Pompei. I titolari delle licenze di occupazione del suolo pubblico litigano tra di loro. Le loro polemiche rimbalzano sull’istituzione comunale.

La "patata bollente" passa così da una mano all’altra ma resta irrisolta una quastione organizzativa oggettivamente problematica.

L’amministrazione D’Alessio, dando seguito ad un dispositivo regionale, aveva parzialmente abolito il commercio ambulante. L’applicazione della normativa a Pompei (tra l’altro ferma su duei indirizzi: quello archeologico - più ricco - e quello religioso - con un giro commerciale più modesto) ha risolto con il sorteggio dei siti la collocazione di ogni banchetto di vendita. Soluzione segnata dal particolare che (per farla breve) ogni punto commerciale prevede (di fatto) due titolari che si devono alternare.

Alla fine i più sfortunati (nel sorteggio) si sono sentiti fregati dal regime con la complicazione della litigiosità tradizionale del ceto dei bancarellari di Pompei, suddivisi secondo il nuovo regolamento e sulla base del sorteggio in “coppie di fatto”.

Nel frattempo (da D’Alessio a Uliano) qualche coppia è “scoppiata”. Le conseguenze le ha ancora impresse sul volto un personaggio della politica di Pompei a cavallo tra due amministrazioni. Dopo una reazione alla “vile aggressione” con controlli e contravvenzioni, l’amministrazione in carica ha dato mandato al dirigente Andrea Nunziata di emettere un’ordinanza che regola il settore dei banchi di ricordi religiosi, che devono essere smontati per consentire al “convivente” di prendere il posto occupato dall'altro il giorno successivo.

Riguardo al resto, al momento è tutto come prima. Corrono voci su presunti progetti ed iniziative di polizia municipale. Non sono verificabili perché i responsabili istituzionali (gli assessori Marra e Beatrice) risultano "latitare" ed in oggettiva difficoltà.

Se lasciano le cose come stanno aumenta il nervosismo degli scontenti. Se, al contrario, si cambiano le regole del gioco, vengono lesi gli interessi (con inevitabili reazioni) dei bancarellari rimasti avvantaggiati dal sorteggio favorevole.

Alla fine il problema è diventato esclusivamente di ordine pubblico (vale a dire compito della polizia municipale). La conseguenza è che giovedì (12 maggio) è stato piantonato il Comando dei Voigil Urbani di Pompei dal titolare dissidente di una bancarella, che era accompagnato dai familiari. 

twitter: @MarioCardone2

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