A cura della Redazione

Calma piatta nella politica a Pompei dopo il weekend che avrebbe dovuto dare una svolta nell’esecutivo cittadino grazie alla mediazione di Antonio Marciano. Probabilmente il consigliere regionale Pd si è stancato di mettere insieme personalità inconciliabili come quelli del primo cittadino di Pompei Nando Uliano e della sua assessora al Cimitero (che prima aveva altre deleghe, compresi i lavori pubblici), Santa Cascone. Evidentemente il sindaco boy scout non si sente di imitare l’iniziativa (all’epoca ritenuta da molti arrogante) del suo predecessore D’Alessio, che liquidò con un provvedimento immediato un’assessora che non gli garbava.

Uliano non intende chiudere drasticamente una collaborazione tutelata da una componente importante della sua maggioranza, anche perché nel caso citato egli si sdegnò a tal punto dal dimettersi dalla giunta ed avviare il percorso politico che lo ha portato alla prima carica istituzionale di Pompei.

Quando ha tagliato le deleghe dei suoi assessori, Uliano ha spiegato di non essere contento del loro contributo ma non è sceso nei dettagli. Si è capito immediatamente il suo riferimento all’assessore ai Lavori pubblici (anche per certi episodi relativi alla sicurezza nella Fonte Salutare). Adesso pare che sia molto interessato al verde pubblico (delega che tra l’altro non aveva ritirato) dal momento che si è recato (a Parco Maria) a controllare direttamente i lavori di manutenzione.

Secondo voci di Palazzo ha in esame le deleghe da assegnare ai consiglieri comunali che, in ragione delle raccomandazioni dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, devono prevedere precisi obiettivi. Vedremo dai risultati se i rappresentati del popolo pompeiano sono migliori degli uomini e delle donne che li rappresentano nell’esecutivo municipale.

Restando sull’argomento rimpasto, gira la notizia che nel provvedimento sarebbe privato dell’incarico anche il presidente del Consiglio comunale, Alberto Robetti, che dovrebbe a breve alternarsi con Angelo Calabrese. La soluzione potrebbe servire a far ingerire il “boccone amaro” ad Alternativa Pompeiana, rappresentato dal ritiro definitivo delle deleghe sull’Edilizia a Santa Cascone. Il "premio di consolazione" sarebbe la seconda carica istituzionale di Pompei.

La ciliegina sulla torta sarebbe il mantenimento da parte di Uliano della promessa di gestire personalmente i Lavori pubblici. Bisognerà sorvegliare sull’appalto dei 2 milioni di euro previsti al fine di garantire gli interessi della città.

twitter: @MarioCardone2

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