A cura della Redazione

Sono stati messi i sigilli, dalla Polizia di Stato di Pompei, ad una veranda ristorante all’aperto sita di fronte all’Esedra degli Scavi archeologici di Porta Marina. Le ripetute iniziative di contrasto all’abusivismo nell’area archeologica non fanno arretrare di un palmo alberghi, ristoranti, campeggi e parcheggi della zona intorno al sito vesuviano. I titolari spesso hanno la sfrontatezza di operare in piena evidenza. Quando (come nell’ultimo caso) vengono beccati e sanzionati alle forze dell’ordine con sigilli alle opera abusive e denunce alla magistratura, allora partono gli esposti nei confronti delle aziende concorrenti, quasi a voler far intendere che la “moda” dell’abusivismo nell’area (come ha fatto vedere anche qualche servizio televisivo) è generalizzata. Ne deriverebbe che colpire alcuni (e non tutti) equivale a perseguitare un singolo imprenditore che tutto sommato si adegua alla concorrenza.

“Ci vorrebbe l’esercito”. E’ la battuta che arriva a tutta risposta ad una considerazione del genere. Nel caso di Pompei resta da stigmatizzare che in un centro di venticinquemila abitanti, dove le famiglie influenti sul piano economico e imprenditoriale sono più o meno una decina, a trasmettere denunce incrociate più o meno anonime sono “vecchi amici” o parenti che di fronte all’invidia ed all’interesse non arretrano neanche di un millimetro.

Nel caso della struttura abusiva in legno messa sotto sigillo, nelle more che la magistratura oplontina accerti il rilascio della documentazione di regolare autorizzazione da parte dell’Ufficio Tecnico del Comune di Pompei, si puntava a realizzare una struttura al coperto da utilizzare probabilmente come lounge bar e ristorante con vista sull'area archeologica. Gli uomini del Commissariato di Pompei, diretto dal vicequestore aggiunto Angelo Lamanna, hanno sequestrato in forma cautelativa la struttura in legno in fase di costruzione di 200 metri quadrati lungo via Plinio, del titolare di un camping. La documentazione probatoria di reato è stata inoltrata all'autorità giudiziaria di Torre Annunziata. Compete all'Ufficio Tecnico Comunale precisare se è valida la documentazione presentata dal titolare del camping agli agenti che hanno proceduto al sequestro provvisorio dell’opera.  

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