A cura della Redazione

L’opposizione a Pompei chiede un incontro sul Grande Progetto Pompei. L’iniziativa è dei quattro consiglieri-capogruppo d'opposizione, che hanno chiesto al sindaco Pietro Amitrano l’apertura di un tavolo politico sul GPP. Un’opportunità (quella del tavolo istituzionale) per la stessa maggioranza per l’approfondimento dello stato dell’arte del GPP  in previsione della riunione di venerdì 8 settembre del comitato di gestione dell’Unità Grande Pompei, al fine di esaminare le ultime  carte (se ce ne sono) e scandagliare le effettive intenzioni della politica nazionale e regionale sull’hub ferroviario e le altre iniziative per la valorizzazione della buffer zone del Parco Archeologico di Pompei, a partire dal capogruppo PD in Regione Campania Mario Casillo, delegato dal governatore regionale De Luca,  che in campagna elettorale ha parlato della partecipazione al rimando alla fase post elettorale del piano esecutivo Rfi, fermo alla fase propedeutica che avrebbe dovuto durare un anno.

Nel frattempo stanno arrivando a regime altre iniziative collaterali ed opere pubbliche che stanno migliorando l’area occidentale degli Scavi di Pompei (costruzione della bretella tra il porto di Torre Annunziata e Pompei e attivazione della fermata “Villa Regina” della Circum  sulla linea Napoli-Sorrento). Ciliegina sulla torta l’annuncio del Comune di Torre Annunziata dell’apertura del cantiere per realizzare un parco commerciale urbano dedicato allo shopping e all’intrattenimento. Sorgerà nella zona della ex Tecnotubi, un’area industriale dismessa di ben 200mila metri quadri.

Sarà realizzata dalla Irgen RE, società specializzata nello sviluppo e nella gestione immobiliare. Nel parco saranno costruiti negozi e attività commerciali, un cinema multisala, un albergo, un’arena per eventi e manifestazioni, un parcheggio di grandi dimensioni e un’area verde.

Il progetto prevede anche la realizzazione dell’uscita autostradale di Torre Annunziata est, pronta tra un paio d’anni.

Alla fine, in linea con il progetto commissionato a suo tempo dall’associazione degli industriali di Napoli, pare proprio che le scelte riguardo agli inserimenti turistici stiano convergendo verso l’area industriale torrese-stabiese in corrispondenza della raccomandazioni Unesco.

A queste considerazioni, per tornare alla politica del territorio vesuviano, bisogna aggiungere la considerazione che il bacino elettorale dell’area oplontino – boschese vale per il Partito Democratico almeno quattro volte quello pompeiano, dove la sinistra non ha mai brillato per consensi.

Per finire c’è la considerazione ultima ma non meno importante per cui i tour operator potranno essere influenzati a deviare i flussi turistici verso il territorio oplontino dal momento che in quell’area non si pagherebbero ticket bus e di tassa di soggiorno. Fatte queste considerazioni sarà lecito chiedersi come si muoveranno i “quattro dell’Apocalisse”.

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