A cura della Redazione

Il degrado del cimitero di Pompei è un problema dalle radici antiche ed i tentativi di soluzione sono serviti solo a differirne le criticità nel tempo. Il pessimo stato del monumento dei defunti è sotto gli occhi di tutti. E’ diventato argomento di dibattito politico per iniziativa dei consiglieri comunali di minoranza. I quattro capigruppo dell’opposizione hanno già dimostrato in casi precedenti la loro strategia: sfidare la controparte politica su tematiche generali di grande urgenza. Un abile sistema per tenerla sotto la pressione dell’opinione pubblica.

Nell’ultimo caso specifico (quello della migliore regolamentazione del camposanto come area monumentale religiosa e dei servizi di accoglienza e sepoltura) si tratta di ripartire (o rivedere parzialmente) misure precedenti che i consiglieri di opposizione (Conforti, Esposito, La Mura e Robetti) avevano avviato nell’ambito dell’amministrazione precedente. Iniziative in parte concepite ma non formalizzate probabilmente perché non c’è stato tempo sufficiente a disposizione.

I consiglieri comunali sono tornati a casa anzitempo per lo scioglimento del Consiglio comunale. Considerazione (questa ultima) che non toglie il merito politico a chi ha ritenuto utile (anche sulla base dell’esperienza pregressa) di accendere i riflettori su una problematica che va diretta al cuore di una popolazione da sempre molto attaccata al culto dei defunti. 

Andreina Esposito ed i suoi tre colleghi “moschettieri” hanno incentrato la loro proposta sugli spazi del cimitero non utilizzati proponendo al Comune d’invitare i titolari di concessioni e di nicchie vuote a prendere l’iniziativa (occupare o vendere) per contrastare il degrado a cui vanno inesorabilmente incontro porzioni di terreno e di muratura fuori da ogni cura e controllo.

Altro problema è quello della legalità. Sarebbe opportuno agevolare con mirati provvedimenti il trasferimento di titoli di proprietà di superficie edificabile e di loculi cimiteriali per far emergere dalla zona grigia transazioni che nascono a causa dell’esasperazione delle famiglie dei defunti che non trovano il posto dove depositare la salma e si trasformano in episodi di cronaca nera.

Ecco perché i quattro dinamici consiglieri di minoranza partono dalla proposta di un Consiglio monotematico (dopo quella dell’illuminazione delle strade private ad uso pubblico). Il dibattito pubblico sul cimitero dovrebbe alla fine essere l’occasione per tutta Pompei di concordare una strategia complessiva a lungo termine. Dovrebbe essere uno di quei temi che esalta sentimenti di comunità condivisa, ferma restando la necessità di tenere la guardia alta contro l’intromissione del business privato e della criminalità organizzata.     

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