A cura della Redazione

La produzione del vino “Villa dei Misteri” perviene quest’anno alla diciottesima edizione. Rappresenta la positiva tradizione che prevede la vendemmia a Pompei. Mercoledì 25 ottobre sarà presentato alla stampa il taglio delle uve nei vigneti del Triclinio Estivo. Per l’occasione, sarà aperto al pubblico anche il vigneto del Foro Boario. Il progetto è stato messo in campo in via sperimentale, nel 1994, su un’area limitata degli scavi, grazie alla convenzione tra il Parco Archeologico di Pompei e l’azienda vitivinicola campana Mastroberardino che cura e produce un pregiato vino che rappresenta un biglietto da visita per il sito archeologico ed un’ottima pubblicità per l’azienda vinicola irpina.

Il direttore generale Massimo Osanna e il prof. Piero Mastroberardino celebreranno nella giornata della vendemmia 2017 la consolidata collaborazione volta alla valorizzazione del territorio archeologico e delle sue peculiarità. Le aree attualmente interessate alla produzione di uva da vino comprendono tutti i vigneti delle Regiones I e II dell’antica Pompei, per un’estensione di più di un ettaro ripartito su 15 appezzamenti di diversa grandezza e per una resa potenziale di circa 30 quintali d’uva.

Il vino Villa dei Misteri, prodotto con uve Piedirosso e Sciascinoso, presenta caratteristiche uniche in quanto realizzato secondo le tecniche di viticoltura di duemila anni fa. Oltre ad essere un vino eccellente, rappresenta un modo accattivante per raccontare Pompei con la sua cultura e la sua tradizione antica. L’attività è una delle prime esperienze scientifiche avviate dal Laboratorio di Ricerche Applicate del Parco Archeologico di Pompei che, da sempre, approfondisce le relazioni tra botanica e archeologia.

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