A cura della Redazione

Saranno sprangati e chiusi con coperture di legno i box di piazza Schettini a Pompei. In questi giorni freddi di dicembre hanno fatto da ricovero a senza tetto, barboni ed extracomunitari. I carabinieri recentemente identificarono e fermarono a piede libero tre extracomunitari nordafricani che vi stavano trascorrendo la notte al coperto, abusivamente, dopo aver forzato le porte d’ingresso.

Ora in sesta commissione “Sanità, ambiente, sicurezza e qualità della vita”, presidente Pasquale Caravetta, si è parlato delle misura di sicurezza e di ordine pubblico più idonee riguardo la piazza situata a lato del Palazzo del Municipio e l’utilizzo irregolare dei box, senza trascurare sentimenti di umanità nei confronti di persone che non hanno un tetto disponibile per difendersi dalle inclemenze climatiche.

Bilanciare le iniziative di ordine pubblico con misure di tutela sociale ai ceti meno abbienti è un compito spesso difficile per la politica a Pompei, chiamata a tutelare interessi di diversa portata e di contrastante orientamento. E’ il caso delle strutture commerciali fatiscenti (una quindicina) costruite nel corso della riqualificazione sciagurata di piazza Schettini e della Fonte Salutare. Si tratta di casotti di legno e mattoni, creati per accogliere i commercianti al dettaglio (bancarelle) che invece sono rimasti nel centro storico lasciando i box di Piazza Schettini quasi del tutto inutilizzati, contribuendo allo scempio di un’area importante per Pompei che ora dovrebbe essere rigenerata “a pezzi” dal momento che mancano le risorse economiche per ripetere dopo poco tempo lavori pubblici già eseguiti poco tempo prima.

All’inizio dell’anno prossimo i box saranno demoliti e l’area da loro occupata, con le aiuole circostanti, in parte diventerà verde pubblico, in parte area di parcheggio. Sono stati stanziati 20mila euro per i lavori di demolizione, lo smaltimento del materiale e il parziale restyling.  

Nel frattempo nella sesta commissione (assente come al solito la minoranza) si è posto il problema di dare un freno all’utilizzo anomalo dei box senza ricorrere a misure estreme.