A cura della Redazione

“Come risolvere il problema delle busche stradali? E’ necessario evitarle”, recita un famoso comico in un filmato che ha fatto il giro delle famiglie di Pompei perché è circolato su WhatsAapp da un pompeiano all’altro. A parte le battute, il problema delle buche stradali è enorme a Pompei. Gli spetta di diritto la copertina dell’anno nuovo insieme alla foto del sindaco che stappa la bottiglia di spumante con la sua compagine amministrativa.

Difatti il primo provvedimento per il 2018 del sindaco Pietro Amitrano è stato quello d’ingaggiare una ditta edile (a trattativa privata) per ripianare tutte le buche stradali di Pompei (impresa titanica) nell’attesa di bandire una nuova gara d’appalto (dal momento che quella avviata sarebbe stata annullata) per il servizio di manutenzione stradale, che preveda anche la manleva, della ditta appaltante, riguardo al risarcimento dei danni lamentati dall’utenza vittima del pessimo stato dell'asfalto.

Una situazione di precarietà ereditata, d’accordo. Ma è anche tempo di trovare una soluzione perché l’alibi non vale per sempre. Amitrano ne è consapevole tanto è vero che oggi già dovevano essere avviati i lavori di manutenzione, successivamente rimandati a causa delle previsioni meteo avverse. Nei prossimi sei mesi dovrebbe essere deliberato il finanziamento regolarmente richiesto. Base di partenza necessaria per far decollare concretamente la politica d’interventi di manutenzione pubblica, ventilata dalla maggioranza che ha conquistato Palazzo de Fusco in campagna elettorale.

Si prevede il rifacimento complessivo di 21 strade (tra arterie principali e traverse) con una spesa complessiva di 4 milioni di euro. Per fronteggiarla, il Comune di Pompei dovrebbe sottoscrivere un mutuo che sarà pagato ratealmente dai pompeiani, che se hanno sperimentato la profondità delle buche stradali sono ancora incerti sulla gravità reale del buco di bilancio.

Voci di Palazzo di questi giorni parlano di dissapori tra i vertici dirigenziali di ufficio tecnico e ragioneria comunale e dell’attivismo pacificatorio del primo cittadino di Pompei. Calmare le acque è positivo. Subito dopo sarebbe necessario informare dei fatti l’opinione pubblica di Pompei che paga il conto delle buche stradali, dei litigi dirigenziali ed anche quello della comunicazione.  

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